Accusato di maltrattamenti in famiglia e minacce, per lui il Tribunale di Trapani aveva anche disposto la misura cautelare della sorveglianza speciale, con conseguente sospensione della potestà genitoriale.
Ma adesso, accogliendo la richiesta dell’avvocato difensore Natale Pietrafitta, la Corte d’appello di Palermo ha revocato lo status di sorvegliato speciale al 36enne trapanese Michele Di Maggio. Di Maggio era stato giudicato socialmente pericoloso perché indiziato di maltrattamenti in famiglia, reato dal quale, però, poi venne assolto, anche se condannato per minacce all’ex compagna.
L’uomo era stato sottoposto anche alla misura cautelare dell’obbligo di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dall’ex compagna nell’ambito di un altro procedimento penale relativo sempre ad accuse di maltrattamenti. Ma le dichiarazioni rese ai carabinieri della donna vennero ritrattate con una lettera inviata al Gip. Lettera in cui spiegava di avere ingigantito le accuse mosse nella denuncia presentata il 5 febbraio 2020 perché spinta in tal senso dal nucleo familiare di origine.