Quando si preparavano proteste, quando si chiedeva l’istituzione di tavoli tecnici, e le redazioni erano invase da dichiarazioni e note stampa, ecco che arriva il colpo di scena.
Schifani fa marcia indietro, ci ripensa, e riconferma Salvatore Ombra presidente di Airgest, la società che gestisce l’aeroporto di Trapani Birgi. Ma non molla sul progetto di fusione con l’aeroporto di Palermo.
Ombra era stato di fatto sostituito dal presidente della Regione, nell’ambito dello “spoil system”, con l’ex presidente di Enac Vito Riggio. Poi ieri pomeriggio la marcia indietro. Ombra resta. Il passo indietro di Schifani nasce anche dal fatto che si è sbloccata l'altra partita, quella della Gesap, la società che gestisce l'aeroporto di Palermo. Lì andrà alla guida proprio Vito Riggio.
Per suggellare la conferma Schifani e Ombra ieri si sono visti a Palermo.
«È stata l’occasione – dice il governatore – per fare una approfondita panoramica su tutte le sfide che attendono lo scalo in termini di espansione e crescita del traffico passeggeri, in particolare nell’ottica della prevista e forte interazione, che già esiste e che diventerà sempre più intensa, con l’aeroporto di Palermo, fino alla realizzazione del progetto di fusione».
In particolare, in merito ai collegamenti ferroviari veloci tra i due scali, il presidente Schifani si è impegnato a creare immediatamente un tavolo di lavoro con Rfi – Rete ferroviaria italiana che ha già appaltato i lavori del nuovo tratto Palermo-Trapani e realizzerà un progetto di variante prevedendo una fermata presso il "Vincenzo Florio".
Dopo l’amarezza espressa nei giorni scorsi, Salvatore Ombra può tirare un sospiro di sollievo, e promette di ripartire “con l’entusiasmo e la voglia di sempre”. Ma soprattutto “con il pieno supporto del nostro Presidente della Regione a cui sta a cuore come me il futuro del territorio in una visione fatta di sistemi aeroportuali, efficienza nei collegamenti, e con cui abbiamo condiviso la linea strategica da portare avanti”.
“Alle notizie concitate dei giorni scorsi, ha fatto seguito un fiume vorticoso di attestati di stima e dimostrazioni di affetto da parte delle associazioni di categoria, ma anche di semplici cittadini che credetemi mi hanno commosso” dichiara Ombra.
“La nostra provincia attraverso la deputazione regionale ha dato prova di grande attenzione e lungimiranza. E di questo li ringrazio tutti indistintamente per avere prestato fede al mandato loro conferito, ovvero lavorare per la crescita del territorio.
Ed ora sono certo che anche con il Presidente Renato Schifani proseguirà quel percorso virtuoso già intrapreso e che nel 2023 darà a tutti importanti risultati” prosegue il presidente di Airgest
Sulle scelte di Schifani avevano espresso perplessità in tanti, invitandolo a tornare sui suoi passi, soprattutto perchè non sembrava corretto che l'operazione di fusione tra Airgest e Gesap, auspicata dalla Regione, venisse messa in piedi senza che la provincia di Trapani avesse un suo referente, in una fase delicata per la vita dell'aeroporto, che rischia di vedere sfumare gli 1,3 milioni di passeggeri previsti per il 2023.
Domani ci sarà l’assemblea dei soci, in cui, la Regione indicherà la conferma di Ombra.
La conferma di Ombra a capo dell’Airgest arriva, dicevamo, dopo giorni di proteste per il cambio di guardia a cui aveva pensato Schifani. Gli operatori economici del settore turistico avevano espresso la propria contrarietà alla sostituzione di Ombra.
Timido nelle sue esternazioni il sindaco di Marsala Massimo Grillo, che aveva chiesto un incontro a Schifani, e come al solito non ha preso una posizione netta e con il solito politichese si è detto”fiducioso che il Presidente Schifani riuscirà a portare a sintesi gli interessi del territorio, ascoltando le realtà interessate, mettendo in campo una progettualità di lungo termine per lo scalo di Birgi". Grillo dà l'ok alla fusione con Palermo: "Creare in Sicilia due sole società (una orientale, già costituita, e una occidentale) per la gestione dei sei scali dell'Isola in un quadro di chiara programmazione è la strada maestra".
Più netto era stato il deputato regionale e sindaco di Partanna, Nicolò Catania, chiedendo al Presidente Schifani una rivisitazione sulle scelte adottate, e ai vertici del proprio partito e al gruppo parlamentare FdI il supporto politico necessario «affinché la provincia non venga considerata, ancora una volta, terra di conquista».
Anche il presidente del consiglio comunale di Marsala, Enzo Sturiano, in queste ore è intervenuto con una lettera aperta al presidente della Regione. Sturiano pone alcuni interrogativi:
“Quale sarà il futuro dell'Aeroporto di Trapani Marsala? Il “Vincenzo Florio” diverrà succursale del “Falcone- Borsellino” di Palermo o continuerà, pur se con tutte le difficoltà gestionali, a essere autonomo? Il numero dei voli sarà ridotto o implementato? Gli sforzi fatti da cittadini e imprenditori della Provincia di Trapani, che hanno investito per migliorare la ricettività turistica verranno vanificati?
Questi quesiti sorgono spontanei, anche alla luce della recente relazione della Corte dei Conti sullo stato delle finanze dell’Airgest S.p.a., che continua ad accumulare perdite, nonostante l’incoraggiante incremento dei passeggeri registrato negli ultimi 2 anni.
E allora, occorre riflettere molto seriamente sul futuro del nostro aeroporto, che non deve essere assolutamente posto in liquidazione. Occorre a mio giudizio fare agire in sinergia, fare rete, e avviare un tavolo tecnico che coinvolga tutte le realtà interessate al “Vincenzo Florio”. Un’azione condotta bene e presto. Gli abitanti della nostra Provincia, ma direi anche i cittadini della Provincia di Agrigento, hanno diritto al loro aeroporto che deve essere valorizzato attraverso un’oculata azione di restyling socio-gestionale, che attraverso la continuazione di un rilancio commerciale già ben avviato possa anche, pian piano, ammortizzare e ripianare quelle perdite accumulate in passato.
Sulla possibile fusione del “Trapani-Marsala” con gli aeroporti di Palermo e di Lampedusa si potrebbe pure essere d’accordo a patto, però, che venga attuata senza disattendere i diritti di ciascun territorio e dei suoi abitanti. In tal senso auspichiamo che si formulino degli appositi disciplinari con regole chiare e condivise con le realtà locali e gli organi di rappresentanza istituzionale”.
Sulla vicenda Birgi, interviene anche il segretario regionale del Psi, Nino Oddo. “Periodicamente sull'aeroporto di Birgi,ricadente oggi nel comune di Misiliscemi, si concentrano i riflettori e si sfoga il popolo dei social. Cerchiamo di fare il punto con lucidita'. Lo scalo nato come semplice appendice dell'aeroporto militare, nel tempo e' cresciuto notevolmente.
Merito di un management complessivamente valido, da Galia in avanti quantomeno. Ma anche dei governi regionali Crocetta e Musumeci che su pressione delle deputazioni trapanesi hanno riversato su Airgest risorse senza precedenti”. Dopo questa promessa, una critica.
“Qualche appunto semmai si puo' muovere a quei comuni che non rispettarono l ' accordo di comarketing, inducendo Ryanair a ridurre drasticamente i voli”.Oddo va avanti nella sua analisi:
Questo per il passato, oggi ci troviamo con un aeroporto che a fronte di un milione di passeggeri produce 2,5 milioni di perdite nel 2022. Il pareggio sarebbe fissato secondo i tecnici del settore all irraggiungibile meta dei 3 milioni di passeggeri all' anno. La Corte dei conti ha intimato alla Regione,che comunque non ne ha in questa fase le disponibilita', di interrompere la prassi del ripiano delle perdite”.
Ha pertanto ripreso attualita' – aggiunge l'esponente socialista - l'ipotesi di dare vita ad un polo aeroportuale per la Sicilia Occidentale, così come disposto del resto da tempo da Bruxelles. Apriti cielo. Sull' onda del campanilismo tipico delle piccole realtà provinciali tutti a stracciarsi le vesti. Grosso modo come gia' avvenuto per l'unificazione dell autorita' portuale di Palermo. Salvo poi constatare che sotto la presidenza di pasqualino monti il porto di Trapani sta vivendo una stagione di rilancio e investimenti in lavori di ammodernamento”.
“A noi trapanesi – prosegue Oddo - non interessa se vi sia un unico Cda o due che governino Punta Raisi e Birgi, ma che arrivino i turisti dalle nostre parti in misura possibilmente sempre maggiore”. Per il segretario “questo obiettivo si raggiunge sia con un politica di "vendita del prodotto Sicilia"
sui mercati turistici internazionali e sia migliorando i servizi e i collegamenti su strada e ferroviari”.
Infine, un accenno sulla rimozione di Ombra. “Anche qui - dice - bando all'ipocrisia. Ombra ha fatto bene, ma non vinse un concorso pubblico, fu collocato su quella poltrona con la stessa logica con la quale e' stato sostituito”.
A che gioco sta giocando il presidente Schifani? Ombra si, Ombra no. Riggio all’Airgest, ora alla Gesap. Non c’è alcuna visione strategica. Gli aeroporti siciliani sono trattati come una scacchiera in cui il Presidente Schifani, deve piazzare i suoi uomini, come fossero pedine. Siccome Riggio lo può piazzare in Gesap allora Ombra può restare in Airgest?».
Così la deputata regionale del Movimento 5 Stelle Cristina Ciminnisi ha commentato le indiscrezioni della stampa sulla possibile nomina di Vito Riggio prima all’Airgest di Trapani e poi alla Gesap di Palermo e, in funzione di quest’ultima, l’eventuale conferma di Salvatore Ombra al vertice della società di gestione aeroportuale di Birgi.
«Al di là delle nomine, che rimangono prerogativa del Governo della Regione, ci preoccupa la mancanza di chiarezza, con un Parlamento regionale tenuto all'oscuro di tutto, e l’assenza di strategie per il futuro dell'aeroporto di Birgi. Vengano immediatamente convocate congiuntamente le commissioni competenti (seconda e quarta, ndr), come richiesto, e che Schifani venga a riferire al Parlamento che intenzioni ha»
«Questo balletto di indiscrezioni alla vigilia dell’assemblea dei soci di Airgest – continua Ciminnisi – è la cifra di come questo centrodestra al Governo della Regione giochi la sua partita sulla pelle dei trapanesi, in particolare, e dei siciliani, in generale, senza tenerne in alcun conto l’interesse».