“Il fatto non costituisce reato”. Con questa formula il giudice monocratico Bruno Vivona ha assolto un 31enne marsalese, P.L., dall’accusa di detenzione, a fine di spaccio, di sostanze stupefacenti. A difendere l’imputato è stato l’avvocato Duilio Piccione, che nel corso del processo è riuscito a fare emergere “lacune nelle indagini, non avendo provato la Procura, al di là di ogni ragionevole dubbio, la detenzione ai fini dello spaccio, trattandosi di sostanza che l'imputato deteneva per uso personale, né sono emerse prove della cessione”.
I fatti contestati dall’accusa erano relativi al dicembre 2021, quando P.L. venne trovato in possesso di circa dieci grammi di stupefacenti. Una modesta quantità, ma suddivisa in vari involucri. E per questo gli investigatori hanno subito pensato che il giovane fosse uno spacciatore. Da quella quantità di stupefacenti, secondo l’accusa, sarebbe stato possibile ricavare 13 di hashish e 16 di marijuana.