Confermata a metà, in appello, la sentenza di condanna per una coppia trapanese accusata di stalking in danno di un uomo (Michele Buffa), dei suoi tre figli e della sua nuova compagna (Concetta Vera Figlioli).
La Corte d’appello di Palermo, infatti, ha riformato la sentenza emessa un anno fa dal giudice monocratico di Trapani Carlo Salvatore Hamel, che aveva inflitto quattro mesi di reclusione, con pena sospesa, a Giusi Rizzo, 42 anni, ex moglie di Buffa, e al suo nuovo compagno, Angelo Gabriele, di 57.
Adesso, i giudici di secondo grado hanno ridotto la pena a tre mesi e 15 giorni di reclusione perché a loro giudizio non ci sono stati atti persecutori in danno della Figlioli. Per questo capo d’imputazione, infatti, è stata sentenziata assoluzione con la formula “perché il fatto non sussiste”. Annullato, di conseguenza, anche il risarcimento danni (1000 euro) accordato lo scorso anno alla donna. Per il resto, è stata confermata la sentenza di primo grado, con condanna della coppia Rizzo-Gabriele anche al pagamento delle “spese di lite” sostenute da Buffa, in proprio e in qualità di esercente la patria potestà sui figli minori. Spese quantificate in 1.170 euro (più spese generali, iva e cpa). Spese compensate tra gli imputati, difesi dall’avvocato Giusi Montericcio, e la Figlioli.
Secondo l’accusa (pm in primo grado Katia Adamo), Giusi Rizzo - che in precedenza aveva denunciato l’ex marito, Michele Buffa, per maltrattamenti e minacce, con conseguente condanna a 2 anni, con pena sospesa, per l’uomo - e il suo nuovo compagno avrebbero ripetutamente molestato Buffa, la sua nuova fidanzata e figli dell'uomo, seguendoli nei luoghi frequentati o al lavoro, davanti casa o alla scuola frequentata dai figli. Nelle carte processuali si legge che la donna e il compagno avrebbero, sia al telefono che in diversi incontri, fatto dei gesti denigratori nei confronti dell'uomo. La difesa della signora Rizzo ha sostenuto che l'accusa di atti persecutori era infondata e che la signora ha cercato i propri figli solo perché non li vedeva dal 2015. I fatti sono accaduti a Paceco. In primo grado, con conferma adesso in appello, la coppia Rizzo-Gabriele dovrà versare alcune migliaia di euro alle parti civili: 1500 euro a Buffa e 2000 euro ciascuno ai suoi tre figli. Legale di parte civile è stato l’avvocato Giulio Vulpitta.