E’ stata la terza sezione civile della Corte d’appello di Palermo a stabilire che il Comune di Castelvetrano ha una buona parte di responsabilità (quantificata nella misura del 70 per cento) nell’incidente stradale in cui, la sera del 29 agosto 2003, lungo la strada che collega Castelvetrano a Campobello di Mazara persero la vita il 29enne Roberto Giunta e il 17enne Giuseppe Piazza.
Erano su una moto di grossa cilindrata guidata dal Giunta che in un curvone dove non c’era né illuminazione pubblica, né segnaletica, né guard rail, è finita fuori strada, con i due giovani sbalzati e dopo un volo di diversi metri schiantati su un muro in pietra che delimita la linea ferrata. Entrambi indossavano il casco, ma lo schianto è stato talmente violento che non c’è stato nulla da fare.
Il tragico evento ha dato seguito ad una battaglia legale, avviata da Francesco Giunta, padre di Roberto, durata quasi vent’anni. Assistito dagli avvocati marsalesi Leo Genna e Stefano Pellegrino, il padre di Roberto Giunta sporse querela evidenziando che in quel tratto di strada non c’era adeguata illuminazione, né segnaletica orizzontale e verticale che indicasse la pericolosità della curva. E non c’era neppure il guard rail.
Qualche tempo dopo, la Procura di Marsala chiese e ottenne dal gip l’archiviazione del procedimento penale, nonostante l’opposizione dei legali di Giunta. E questo perché era molto complicato stabilire se responsabile per quel tratto di strada fosse il Comune di Castelvetrano o quello di Campobello di Mazara, oppure l’Anas. Il gip, però, nel motivare l’archiviazione, mise dei “paletti” circa le responsabilità. Affermando, di fatto, che un responsabile c’era di sicuro.
Anche se non si poteva stabilire con certezza chi fosse. E sulla base di ciò, Francesco Giunta e suoi legali avviarono l’azione civile per ottenere un risarcimento danni. Gli avvocati Stefano Pellegrino e Leo Genna avviarono, quindi, la causa civile davanti il Tribunale marsalese, ma il giudice respinse la richiesta di risarcimento danni, condannando pure il Giunta al pagamento di circa seimila euro di spese legali più interessi, sostenendo, in sintesi, che chi avviava la causa doveva individuare la controparte responsabile (Comune di Castelvetrano, Campobello o Anas). Un compito tutt’altro che facile per la difesa. Giunta e i suoi legali, comunque, non si scoraggiavano e proponevano ricorso in secondo grado. E adesso la terza sezione civile della Corte d’appello ha dato loro ragione, individuando nel Comune di Castelvetrano il responsabile di quel tratto stradale e condannandolo a risarcire il genitore della vittima con 214 mila euro più interessi. A Roberto Giunta è stato dato un concorso di colpa nella misura del 30 per cento perché al momento dell’incidente andava ad una velocità superiore al limite fissato.