Castelvetrano e Campobello di Mazara sono parte civile al processo “Hesperia”, scaturito dall'ultima grande operazione antimafia prima dell'arresto di Matteo Messina Denaro che vede imputati 35 persone, delle quali 33 furono arrestate lo scorso anno.
Davanti al gup del Tribunale di Palermo si è svolta la prima udienza preliminare. Tra le parti civili, oltre ai due Comuni, sono stati ammessi l’associazione “Codici”, Michele Buffa, cantina Europa, “Possente”, l’associazione antiracket Alcamese e la “Verità vive” di Marsala. Tutti sono stati ammessi come parte civile.
Con l’operazione “Hesperia” furono 21 le persone finite in carcere, 12 ai domiciliari tra i fiancheggiatori del latitante castelvetranese: il campobellese Francesco Luppino, i marsalesi Antonino Ernesto Raia, Francesco Giuseppe Raia, Vito De Vita, ed ancora i campobellesi Vincenzo Spezia, Piero Di Natale, Marco Manzo, il castelvetranese Rosario Stallone.
E, come detto, l’associazione Codici, Centro per i diritti del cittadino, è stata ammessa tra le parti civili. Diversi i reati contestati ai vari imputati tra cui associazione di tipo mafioso, estorsione, turbata libertà degli incanti e detenzione illecita di sostanze stupefacenti commessi a Marsala, Campobello di Mazara, Paceco, Trapani, Petrosino, Mazara del Vallo, Palermo e Porto Empedocle. La maggior parte degli imputati hanno optato per il rito abbreviato e il Giudice dovrà pronunciarsi sul rito alla prossima udienza del 20 febbraio.
Le indagini hanno portato alla scoperta di attività di infiltrazione mafiosa nel tessuto economico del trapanese mediante condizionamenti nelle aste giudiziarie presso il Tribunale di Marsala e nella gestione di sale da gioco. L’avv. Giovanni Crimi rappresenta nel procedimento Codici: “Siamo soddisfatti per l’ammissione quale parte civile e fortemente convinti che l'attività svolta dalle Associazioni, dalle scuole e dalla società civile in generale é determinante per la lotta alla mafia e quindi é necessario che le aggregazioni si adoperino convintamente e massicciamente per contribuire all'estirpazione di un fenomeno che ha determinato, tra l’altro, lo spargimento di tanto sangue innocente e il mancato sviluppo dei territori ove tale criminalità prospera ed è più attiva“.
Continua l'impegno di Codici per la legalità ed a sostegno del grande lavoro condotto ogni giorno dalle Forze dell'Ordine, dalla Magistratura - conclude il segretario regionale Manfredi Zammataro - dal canto nostro non possiamo che evidenziare come sia però fondamentale nella lotta alla mafia la collaborazione dei cittadini e per questo lavorare sul territorio per sensibilizzare le vittime di reati mafiosi a denunciare all'Autorità Giudiziaria in modo da poter consentire una quanto più forte ed immediata risposta dello Stato".