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24/02/2023 06:00:00

No alla mafia, il concerto a Selinunte. Caccia ai finanziatori di Messina Denaro

Il 16 gennaio scorso veniva arrestato il boss di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro, dopo 30 anni di latitanza. Ed è in quella stessa giornata e da subito dopo l'arresto che è stata partorita l'idea di un concerto che ricordasse le vittime di mafia. Questo pomeriggio a partire dalle 17:00 e fino alle 22:30 si terrà il concerto "A nome loro: musiche e voci per le vittime di mafia" all'interno del Parco archeologico di Selinunte, ingresso gratuito.  

Con lo sfondo del tempio E e dell’Acropoli, sul palco del teatro all’aperto allestito vicino il baglio Florio, saliranno gli artisti che hanno accolto l’invito di esibirsi proprio per testimoniare il loro impegno nel dire “no” alla mafia attraverso la musica e le parole.

L'idea di Sade Mangiaracina - Il concerto è stato organizzato e ideato da Sade Mangiaracina, originaria di Castelvetrano ma da anni trapiantata a Roma. L’artista è pianista jazz e arrangiatrice di Ornella Vanoni, musicista prodotta da Paolo Fresu: «Quando ho saputo della notizia dell’arresto di Matteo Messina Denaro ho esultato – dice Sade – ma ho subito pensato e proposto a vari artisti di caratura nazionale e locale per un’iniziativa che mettesse al centro l'importanza che hanno avuto le donne e gli uomini che hanno sacrificato la loro vita per combattere le mafie». La musica come occasione di riscatto ma, soprattutto, come mezzo per “seminare” bellezza. La proposta di Sade Mangiaracina è stata subito raccolta dal gruppo di organizzatori formato da Francesco Fiore, Dario Mangiaracina (leader de “La Rappresentante di Lista”), l’editore Flavio Leone con Patrizia Vivona.

Gli artisti sul palco - Un cast di artisti di grande talento si esibirà durante il concerto, tra cui la Rappresentante di lista, il rapper produttore musicale Frankie hi-nrg mc, Simona Molinari, l'attore Claudio Santamaria, Chiara Galiazzo, Giovanni Caccamo, Modena City Ramblers, Lello Analfino, Giuseppe Anastasi, Tètes de Bois, Fabrizio Cammarata, Alessio Bondì, Serena Ganci, Cico Messina, Riccardo Russo, Shakalab, Med Free Orkestra, Umberto Leone, Claudio Sala, Vincenzo Crivello, il giornalista Lirio Abbate e la vedova Tina Montinaro (in videocollegamento) e Dorotea Mondo. Il concerto sarà presentato da Gino Castaldo e Francesca Barra.

In apertura dell’evento Franco Nuccio, responsabile della sede regionale dell’ANSA sul palco intervisterà il tenente colonnello Andrea Pagliaro, comandante del Reparto operativo del Comando provinciale carabinieri di Trapani, che ha partecipato, coi colleghi del ROS, all’arresto del boss Matteo Messina Denaro.

 All’evento parteciperà anche l’attore Fabrizio Ferracane, originario anche lui di Castelvetrano e protagonista di numerose pellicole: “Primadonna”, “Leonora Addio” di Paolo Taviani, “L’Arminuta”, “Non mi uccidere”, “Il traditore”, “Anime nere”. Durante la maratona di musica e parole è previsto anche l’intervento in videocollegamento con Arisa, mentre sul palco salirà anche l’attore Claudio Santamaria, protagonista nel 2022 del film “L’Ora, inchiostro contro piombo”.

Nel corso del concerto, verrà ricordata la cattura del boss Matteo Messina Denaro, nato a Castelvetrano, dove ha trascorso gran parte della sua latitanza. Inoltre, all'ingresso del Parco sarà allestita la mostra dell'ANSA "L'eredità di Falcone e Borsellino", che ora include anche una pagina dedicata all'arresto di Messina Denaro. La diretta su Rai Radio2 e sul canale 202 del digitale terrestre si terrà dalle 21 alle 22,30. Il concerto con il patrocinio della Regione Siciliana e dei Comuni di Castelvetrano, Campobello di Mazara e Partanna, di Cgil, Cisl e Uil e della Fondazione Falcone. Un'occasione importante per rinnovare l'impegno a lottare contro la mafia e per commemorare le vittime della criminalità organizzata.

Ingressi e diretta Radiodue - L’ingresso al Parco archeologico sarà consentito a partire dalle ore 16 e avverrà gratuitamente tramite l’area biglietteria gestita da “CoopCulture”, partner dell’evento. Una volta acquisito il biglietto gratuito al Parco, l’area concerti si potrà raggiungere a piedi in pochi minuti. È prevista un’area ristoro. L’ingresso sarà consentito fino a un massimo di 5.000 presenze. Dalle 21 alle 22,30 sarà prevista la diretta su Radio2 e sul canale 202 del digitale terrestre.

Intanto è caccia ai finanziatori della latitanza del boss Matteo Messina Denaro - I pm che hanno coordinato l'indagine che ha portato alla cattura Di Messina Denaro stanno cercando di capire come i soldi arrivassero al padrino di Castelvetrano che riusciva a mantenere un tenore di vita elevatissimo. Addosso al capomafia il giorno dell'arresto sono state trovate delle carte di credito riferibili a conti correnti intestati ad alias sui quali, però, non ci sarebbero state disponibilità tali da consentirgli le spese - fino a 15mila euro al mese - abitualmente sostenute. L'ipotesi è che le somme siano state di volta in volta consegnate al boss nel covo in cui si nascondeva, a Campobello di Mazara. Ma chi portava materialmente il denaro? E da dove arrivava quel fiume di soldi? Si indaga nella cerchia stretta dei favoreggiatori storici e della famiglia del capomafia. La Procura sta effettuando indagini anche patrimoniali per cercare di capire se dietro i finanziamenti ci fossero attività formalmente lecite gestite da prestanome o se i soldi arrivassero dalle estorsioni e da attività illecite.

Oggi le udienze per le istanze di scarcerazione per Tumbarello e di Andrea Bonafede - Si svolgeranno questa mattina venerdì prossimo, le udienze davanti al tribunale del Riesame di Palermo che deciderà delle istanze di scarcerazione del medico Alfonso Tumbarello, che ha avuto in cura per oltre due anni il boss Matteo Messina Denaro durante la latitanza, e di Andrea Bonafede, cugino e omonimo del geometra di Campobello di Mazara che ha prestato l’identità al capomafia. Tumbarello è stato arrestato per concorso esterno esterno in associazione mafiosa e falso ideologico, Bonafede per procurata inosservanza della pena e favoreggiamento aggravati. Secondo i pm Piero Padova e Gianluca De Leo, Bonafede si sarebbe occupato di ritirare le prescrizioni di farmaci ed esami clinici fatte da Tumbarello a nome del cugino, di consegnare al medico la documentazione sanitaria che di volta in volta il boss riceveva durante le cure, contribuendo cosi’ a mantenere segreta la reale identita’ del “paziente” e consentendogli di proseguire la latitanza. Tumbarello, invece, avrebbe assicurato a Messina Denaro l’accesso alle cure del Servizio Sanitario Nazionale attraverso un percorso terapeutico durato oltre due anni, con piu’ di un centinaio di prescrizioni sanitarie e di analisi.