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24/02/2023 15:42:00

Trapani, tre avvocati condannati per diffamazione. Ecco perché 

 Il giudice del tribunale di Trapani, Chiara Badalucco, ha condannato, per il reato di diffamazione aggravata, gli avvocati Gianluca Asciutti del Foro di Catania, Alberto Varano e Pierluigi Serra del Foro di Napoli, alle pena di 3000 euro di multa, ciascuno, nonché al pagamento delle spese processuali.

Il procedimento costituisce lo stralcio di analogo processo celebrato, sempre innanzi il tribunale del capoluogo e conclusosi, nel settembre del 2022, con la condanna di altri quattro professionisti e l’assoluzione di ulteriori due.

La vicenda scaturisce da un post pubblicato sulla sua pagina Facebook dall’avvocato Enrico Trantino, del Foro di Catania, successivamente assolto dall’imputazione di diffamazione aggravata, cui seguirono una moltitudine di commenti, ritenuti diffamatori dall'avvocato Antonino Sugamele, del Foro di Trapani, che sporse querela.

A seguito di citazione diretta a giudizio, gli avvocati Varano, Asciutti e Serra sono stati riconosciuti responsabili di avere postato commenti denigratori dell’onore personale e del decoro professionale dell’avvocato Sugamele, che, assistito in giudizio dall’avvocato Benedetto Ruggirello, si è costituito parte civile nel procedimento penale instaurato.

Gli avvocati Asciutti, Varano e Serra sono stati anche condannati, in solido tra loro, al risarcimento del danno in favore della parte civile che il Tribunale ha quantificato nella misura di 10 mila euro oltre che alla refusione delle spese processuali, sostenute per la difesa tecnica dall’ avvocato Sugamele.

Il pubblico ministero aveva richiesto, al termine della sua requisitoria, la condanna per tutti e tre gli imputati alla pena di mille euro di multa.

L’avvocato Ruggirello ha ricordato “come siano state riconosciute le legittime richieste di risarcimento e di giustizia del mio assistito” ed ha rimarcato come “la vicenda che ha visto il suo epilogo dibattimentale ieri ha gettato discredito su parte dell’avvocatura italiana, dato che gli imputati, successivamente ritenuti responsabili della condotte loro ascritte, sono tutti appartenenti al mondo forense”.