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30/03/2023 10:20:00

Messina Denaro "non aveva bisogno di qualcuno che scrivesse al posto suo"

 E’ inverosimile che Matteo Messina Denaro si servisse di un amanuense “che scrivesse al suo posto persino le lettere inviate dallo stesso ai familiari”.

Ne sono convinti Baldassare Lauria e Giovanna Angelo - già difensori di Antonio Vaccarino - dopo la conferma di una perizia calligrafica effettuata dalla Criminalista Katia Sartori, su incarico della moglie dell’ex sindaco. Lo studio di 237 pagine sulla comparazione di cinque diversi documenti inviati da Messina Denaro alla sorella Rosalia, ad Antonio Vaccarino e ai Lo Piccolo, dimostrerebbe che la grafia appartiene al boss.

 

Nelle conclusioni della perizia sarebbero stati rilevati su tutti i documenti esaminati, “connotati personali” e “connotati salienti”. I primi “sono riconducibili ad un particolare soggetto e solo allo stesso riferibili”.

Questa perizia sconfesserebbe una consulenza tecnica, richiesta dalla magistratura, che in passato aveva escluso la riferibilità a Matteo Messina Denaro delle missive inviate ad Antonio Vaccarino, durante il periodo in cui “quest’ultimo collaborava con il Sisde al fine di arrivare alla cattura del latitante”.

 

Secondo gli avvocati Lauria e Angelo, oggi si sarebbe dunque in grado di “scardinare le teorie complottiste e le fantasie di presunti testimoni che hanno narrato di conoscere chi scriveva per conto di Matteo Messina Denaro a Vaccarino, rappresentando il tutto come fosse un artificio dei servizi segreti intenti a non si sa quale gioco. Partendo dall’odierno dato acquisito, dobbiamo chiederci per quale ragione venne bloccata l’operazione del Sisde”.

La domanda che, in conclusione, si fanno i due legali è “per quale recondito motivo queste presunte testimonianze sembrano volte soltanto ad infangare gli allora ufficiali del Sisde (Mori e De Donno) e l’ex sindaco di Castelvetrano Antonio Vaccarino?”.