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02/04/2023 06:00:00

 Pizzolungo, oggi il 38° anniversario della Strage "più misteriosa di Capaci"

Il 2 aprile, come il 23 maggio e il 19 luglio, è una di date ormai indelebili per la Sicilia e i Siciliani. Se la seconda e la terza ricordano le stragi di Capaci e Via D'Amelio, quella che cade oggi, 2 aprile 2023, ricorda il 38° anniversario della strage Pizzolungo, nella quale persero la vita Barbara Asta e i suoi due gemellini di 6 anni, Giuseppe e Salvatore.

Un giorno qualunque... e poi la Strage - Quella mattina la signora Asta, come ogni giorno, stava accompagnando i suoi gemellini a scuola. Un giorno come tanti, fatto di zaini, libri e merendine per la ricreazione, ma che divenne l’ultimo della loro breve esistenza, intrecciandosi per sempre in un soprasso e nel contemporaneo scoppio di una bomba, quella destinata dalla mafia al Giudice Carlo Palermo.

L'obiettivo dell'autobomba - L’obiettivo dell’autobomba parcheggiata lungo la strada costiera che porta verso Trapani. Arrivato da qualche mese in Sicilia, il giudice Carlo Palermo stava indagando sul traffico di stupefacenti e la criminalità organizzata. Proseguiva quelle che erano state le indagini di Giangiacomo Ciaccio Montalto, ucciso a Trapani due anni prima, e con il quale si erano incontrati a Trento, per scambiarsi alcune informazioni, appena tre settimane prima del suo omicidio. Il sorpasso della Fiat 132 blindata sulla quale viaggiava il giudice Palermo sulla Volkswagen Scirocco della signora Asta gli salvò la vita, perché proprio in quel momento ci fu la deflagrazione che disintegrò la vettura della famiglia Asta. A Trento, con una sua inchiesta, Palermo si era imbattuto in un traffico internazionale di armi e droga che ruotava attorno a uomini di Cosa nostra, trafficanti turchi e uomini dei servizi segreti con tessera della Loggia P2 del “venerabile” Licio Gelli.

Una famiglia sterminata - Dell’auto e tantomeno dei corpi non rimase quasi nulla, se non qualche traccia di sangue su un muro, dei piccoli brandelli e una scarpa di uno dei due bambini, talmente poco che lo stesso marito di Barbara, Nunzio, tra i primi soccorritori del giudice rimasto ferito, non si accorse di nulla di quando accaduto ai suoi cari e solo qualche ora dopo venne informato dalla polizia. Nunzio morirà qualche anno dopo di crepacuore, lasciando da sola la figlia Margherita - all’epoca della strage undicenne -, che si salvò soltanto perché quella mattina andò a scuola accompagnata da una vicina di casa.

Le indagini del giudice Palermo - Palermo con la sua inchiesta si imbatté nel finanziere socialista Mach di Palmstein, e nel decreto di perquisizione il magistrato citò anche i nomi di Bettino Craxi e del cognato Paolo Pillitteri. La reazione di Craxi, non si fece attendere, fece un esposto contro il magistrato alla Procura Generale della Cassazione; dopo appena sei giorni Palermo subì dei provvedimenti disciplinari e decise di trasferirsi all’altro capo d’Italia per dove appena due anni prima era stato ucciso Giangiacomo Ciaccio Montalto. Anche a Trapani, Palermo si trova ad indagare su una grande traffico internazionale di droga e armi e quando si trovava sul punto di scoprire la più grande raffineria di droga ad Alcamo, subì l’attentato. La raffineria venne scoperta ugualmente dalla polizia ventidue giorni dopo l'attentato. Al suo interno venne trovato un giornale che era piegato nella pagina dove era riportato un articolo in cui si parlava delle indagini del giudice Palermo.

Le condanne e il collegamento con l'attentato all'Addaura -  - Per la strage di Pizzolungo sono stati condannati all’Ergastolo, Totò Riina, Balduccio Di Maggio, Vincenzo Virga e Nino Madonia. L’esplosivo utilizzato per fare saltare in aria Barbara Rizzo e i suoi bambini, era dello stesso tipo utilizzato per la strage del Rapido 904 che pochi mesi prima, il 23 dicembre del 1984, fece 17 vittime.  Per la strage di Pizzolungo, della quale, ancora oggi non si conosce tutta la verità, con l’analogia dell’esplosivo usato per il fallito attentato all’Addaura a Giovanni Falcone nel 1989, fu indagato Antonino Madonia. Ma solo negli ultimi anni si sono fatti dei passi avanti con il processo e la condanna nel novembre 2021, al capomafia dell’Acquasanta di Palermo, Vincenzo Galatolo, condannato dalla Corte di Assise di Caltanissetta a 30 anni di reclusione, grazie alla testimonianza e alle accuse della figlia, che ha detto chiaramente che il padre, il cui ruolo era stato sottovalutato, è uno dei mandanti della strage. Galatolo era stato assolto in 1° 2 ° grado nel processo in concorso con Salvatore Riina e Antonino Madonia, relativo all’Addaura.

I collegamenti con Falcone - La matrice della strage di Pizzolungo è collegata a quella strategia stragista della mafia degli anni 80/90, legata dunque al tentativo di attentato a Falcone all’Addaura. E tra Palermo dove stava Falcone e Trapani dove si è trovato il giudice Palermo c’era una rete di centri occulti massonico-mafioso. C’era Gladio, il Centro Scorpione e la loggia segreta Camea a Palermo. C’era il Centro Scontrino le logge segrete Iside e Iside 2 a Trapani, e nel processo per l’omicidio Rostagno la Corte di Assise di Trapani parla di “un paravento di logge infestate da elementi mafiosi del calibro di Gioacchino Calabrò, l’artificiere della strage di Pizzolungo”. Su quelle logge segrete aveva indagato lo stesso Falcone ma fu bloccato dal procuratore capo. Falcone aveva messo sotto intercettazione lo studio di Pino Mandalari 33° grado della massoneria e commercialista non solo capo dei capi Totò Riina ma anche dei Vernengo, Badalamenti, Gambino, Greco, e molti altri boss. 

Le parole di Carlo Palermo che in questi giorni ha partecipato alle iniziative di "Non ti scordar di me" - "Rompo solo per un attimo la consegna del silenzio che mi sono imposto. La Nato (e in particolare Gladio) è una associazione segreta massonica a delinquere responsabile delle stragi operate in italia da Pizzolungo in poi. Le prove (scritte) saranno illustrate a Pizzolungo il prossimo 2 aprile 2023. Con l’aiuto e le scoperte di ricercatori e collaboratori esterni e dell’aiuto, da ultimo, delle amministrazioni di Trapani. Non della magistratura di Caltanisetta, né di altre procure della repubblica dello Stato. Anzi - si spiegherà - anche scontrandosi con specifici magistrati che hanno contribuito a non far emergere la verità. Grazie a Dio di consentirmi di spiegare la nostra altra storia, finalmente emersa ma già in gran parte raccontata da questi due simpatici amici inseparabili".

Per il Procuratore di Trapani Gabriele Paci "Pizzolungo è ancora più misteriosa di Capaci e non se ne parla mai" -  Lo scorso anno in occasione delle iniziative per il trentennale delle Stragi, il Procuratore di Trapani Paci, a proposito di stragi, disse che quella di Pizzolungo è ancora più misteriosa di quella di Capaci, "eppure non se ne parla mai". "Se una cosa succede a Trapani ha un'eco - aggiunge Paci - se succede a Palermo invece un'altra".  Qui l'intervento di Paci nel corso dell'iniziativa organizzata dal Comune di Favignana in collaborazione con la redazione di Tp24.



Le iniziative di "Non Ti scordar di Me" - Domenica 2 Aprile alle ore 9,00 ci ritroveremo sul luogo della strage per ricordare le vittime: Barbara Rizzo, Salvatore e Giuseppe Asta.

Lunedì 3 aprile alle ore 21:00 - Teatro Ariston (Trapani, Corso Italia 9): “In corpore Constitutionis”, liberamente tratto da “Anticostituzione” di Gherardo Colombo. Riadattamento teatrale di Alessandra De Vita, regia Alessandra De Vita e Massimo Pastore, coreografie di Patrizia Lo Sciuto. Rappresentazione teatrale con la partecipazione degli alunni delle scuole ericine partecipanti al laboratorio teatrale.