Trapani "terra di misteri". Lo racconta il Procuratore capo, Gabriele Paci, intervistato in occasione dell'anniversario della strage di Pizzolungo.
Ancora una volta, tra l'altro, nell'occasione delle commemorazioni, il magistrato Carlo Palermo, scampato all'attentato del 1985, ha ricordato che, per la strage di Pizzolugo «la mafia è stata solo il braccio operativo, cosa c'è dietro è sotto gli occhi di tutti: massoneria, Servizi, Gladio e Nato».
Intervistato da Repubblica Paci dice che "oggi per fortuna oggi Trapani è cambiata, ma molti di quei misteri sembrano ancora impenetrabili». Uno riguarda la strage di Pizzolungo, avvenuta 38 anni di fa.
«Cosa nostra organizzò un attentato per uccidere il giudice Carlo Palermo, e invece l’autobomba travolse Barbara Rizzo e i suoi gemellini di sei anni, Giuseppe e Salvatore Asta. E’ la più misteriosa di tutte le stragi eseguite da Cosa nostra: Carlo Palermo era appena arrivato a Trapani, venne sfrattato dalla base di Birgi ed andò ad abitare in una zona isolata, una villetta a Bonagia dove i mafiosi avrebbero potuto ucciderlo senza problemi. Invece Riina volle un gesto eclatante per colpire quel magistrato che a Trento aveva indagato su droga, traffici d’armi e sulle connessioni fra mafia, politica e servizi deviati».
Circa la Trapani di oggi, Paci aggiunge: "Restano gravi problemi: ad esempio, non ho trovato nessun processo per usura. Ben strano in un periodo di crisi economica. Restano poche anche le denunce per estorsione".