L’ingresso di Giancarlo Cancelleri in Forza Italia sta iniziando a creare dei problemi all’interno della coalizione, del resto l’ex grillino in passato ha utilizzato delle parole al veleno contro Silvio Berlusconi e contro gli azzurri, cosa lo abbia convinto a cambiare idea non si sa.
A storcere il naso Marco Intravaia, fedelissimo di Nello Musumeci, già governatore della Sicilia, attuale deputato regionale di Fratelli d’Italia: “Il cambio di casacca di Giancarlo Cancelleri da “apriscatole” ex viceministro grillino a Forza Italia è francamente sconcertante. È vero che soltanto gli sciocchi non cambiano idea, ed è legittimo aderire ad un altro partito, ma questo è un caso di incoerenza conclamata: per i toni irriguardosi con cui si è espresso nei confronti di Berlusconi e dei vertici del partito che ora lo ospita, per l’arroganza e la mancanza di galateo istituzionale con cui si è posto nei confronti del governo Musumeci e della sua coalizione, di cui Forza Italia faceva parte. Più che di parabola politica siamo di fronte al più elementare opportunismo che contribuisce ad allontanare i cittadini dalle istituzioni”.
Ed effettivamente qualche dubbio viene, Cancelleri è stato quello delle accuse pesanti a Berlusconi, contro cui si è scagliato quando voci insistenti lo volevano Presidente della Repubblica.
Ad onor del vero però Intravaia dimentica quando nella legislatura di Musumeci dei pentastellati di ferro diedero vita al gruppo Attiva Sicilia, come Elena Pagana e Sergio Tancredi, ma anche Matteo Mangiacavalli e Angela Foti, oggi tutti in Fratelli d’Italia, due pesi e due misure.
A ricordare quel cambio di partito Stefano Pellegrino, capogruppo di FI all’Ars: “All’amico Intravaia suggerisco più attenzione nel giudicare ‘sconcertanti’ i cambi di partito, rischia di insultare anche coloro con cui sta tutt’ora condividendo il proprio percorso politico”.
Magari Cancelleri annusa già il primo pit stop della giunta Schifani, che lo stesso governatore ha annunciato sabato al Politeama. Una verifica del lavoro fatto da ogni assessorato.
Quello che stupisce che sia Marcello Caruso, commissario regionale azzurro, sia Schifani abbiano parlato di un partito aperto a chiunque ne condivida valori e idee, sono però gli stessi valori che dal 94 ad oggi hanno accompagnato milioni di forzisti, i veri liberali, e che sono invece stati scherniti ed osteggiati da buona parte dei grillini, Cancelleri compreso.
E non è mancata la dichiarazione di Giuseppe Conte, leader del M5S: “Chi si è proposto ieri come nostro sindaco a Catania, oggi lo ritroviamo a condividere la visione politica di Schifani, Dell’Utri e Cuffaro. Abbiamo fatto una buona scelta a mantenere ferma la regola dei due mandati. Mi piace oggi non parlare di Cancelleri ma ricordare Fico, Taverna, Crimi e tantissimi altri, che a dispetto della regola dei due mandati sono qui a darci una mano, condividendo principi e valori per cui loro stessi hanno combattuto per anni”.