Il ponte sul fiume Delia, dal 24 maggio 2023, verrà riaperto al transito con un’apertura giornaliera dalle ore 19.30 fino alle ore 5.30 del giorno dopo. C’è, però, da continuare a registrare la totale discordanza tra il Libero Consorzio Comunale di Trapani ed il Comune di Mazara del Vallo. “Intesa” per l’ex Provincia di Trapani e “profondo dispiacere” per il secondo, deducibile dalla lettura dei comunicati inviati ai mass media che hanno evidenti contenuti contrapposti.
“L’INTESA” CHE NON C’È PIÙ DA MESI - Un rapporto in frantumi, quello tra i due Enti locali: l’ex provincia di Trapani ed il Comune di Mazara, che Cerami si ostina a non voler vedere, ma che è più che evidente, leggendo le note incrociate fra le due Istituzioni. Il LCC scrive che tra lo stesso ed “il sindaco del Comune di Mazara del Vallo” è stata “raggiunta così un’intesa, volta a consentire la transitabilità del ponte e a contenere il più possibile i disagi della popolazione della contrada di Bocca Arena”. Tale “accordo” sarebbe stato raggiunto durante un incontro - “in videoconferenza con il sindaco di Mazara per un aggiornamento dello stato dei lavori sul Ponte sul fiume Arena (ribadiamo per l’ennesima volta che il fiume, su cui insiste il manufatto la cui proprietà è dell’ex Provincia di Trapani, si chiama Delia n. d. a.) cui hanno partecipato il Rup, il Direttore dei Lavori e la ditta Metalwood s.r.l., affidataria dei lavori” - tenutosi il 22 maggio.
“TONI ACCESI”, ALTRO CHE “ACCORDO” - “Una soluzione che certo non ci soddisfa ma che anzi ci amareggia ulteriormente – ha sottolineato il sindaco di Mazara, Salvatore Quinci – Non ci sono motivazioni valide per giustificare l’accumulo di ritardi. Siamo tutti adirati e profondamente dispiaciuti”, ha detto ancora Quinci, commentando a caldo, “la riapertura del ponte sul fiume Arena” che “ha acceso questa mattina i toni”. L'ennesimo disaccordo è stato palesato, subito dopo la conclusione dell’incontro mattutino del 22 maggio scorso, voluto da Salvatore Quinci con il commissario del Libero Consorzio Comunale di Trapani, Cerami, della RUP (responsabile unica del procedimento) del progetto Murana, del direttore dei lavori, Fontana e del rappresentante dell’impresa, Bartoluccio. Il sindaco Quinci ha, inoltre, reso noto che vi sarà “un incontro già nelle prossime ore con i comitati di riferimento”.
DOPO 10 GIORNI SARÀ APERTO H24 - Tutto ciò “per consentire all’impresa - continua l'ultima nota stampa, inviata ai media nei giorni scorsi, dal LCC di Trapani - di terminare gli ultimi dieci giorni lavorativi nel resto della giornata nella parte superiore del ponte. È stato anche previsto - aggiunge il presidente del LCC, Raimondo Cerami - che terminati i dieci giorni lavorativi nella parte superiore del ponte, lo stesso sarà completamente aperto per tutte le 24 ore. I lavori previsti per il completamento del ponte nella parte inferiore non impediranno quindi la completa apertura dello stesso”.
ALTRO POSTICIPO PER LA FINE DEI LAVORI - “Al termine dell’incontro - conclude la nota di Cerami - nel corso del quale sono state fornite al sindaco di Mazara del Vallo tutte le informazioni sullo stato dei lavori” è stata data la notizia della “data presunta della conclusione degli stessi lavori” che, però, il LCC si guarda bene dal comunicare. Si apprende, solo tramite la nota del sindaco di Mazara, che la ditta ‘Metalwood s.r.l.’ avrebbe chiesto un’ulteriore proroga fino a fine settembre.
“LICENZIATE CERAMI” - È questo il sunto dell’immancabile nota stampa inviata anch’essa ai media locali - in un ormai assodato ping pong di comunicati - dal Comitato Ponte Arena di Mazara del Vallo. “Il Comitato ponte Arena” chiede il licenziamento immediato del Commissario del Libero Consorzio Comunale di Trapani, Raimondo Cerami. Ci appelliamo nuovamente - continua la nota a firma del suo presidente, Alessandro Culicchia - e confidiamo ancora in un intervento diretto del presidente della Regione siciliana, Renato Schifani.
LA TECNICA DEI ‘PICCOLI RINVII’ - “Oramai è chiaro a tutti - scrive Culicchia - che la tecnica utilizzata è quella dei “piccoli rinvii” con l’intento di tenere a bada gli animi dei cittadini esasperati. Osservando la forza lavoro in campo, appare evidente che la data del fine lavori non può continuare ad essere che solo una data indeterminata.
“SCONFORTO PER LE CONTRADDIZIONI” - “Dall'ultimo Comunicato Stampa del LCC di Trapani - continua la nota del ‘Comitato Ponte Arena’ - a firma del Commissario Cerami si può solo trarre un profondissimo sconforto. Sconforto per le contraddizioni di una ex-provincia che fino a qualche giorno fa vantava ‘sinergie’ e ‘collaborazioni’ con le istituzioni mazaresi quando queste ultimi, oggi, si sono dichiarate “adirate e profondamente dispiaciute” per la notizia dell'ennesima, ingiustificata, proroga. Dove sono quegli uffici tecnici tanto invitati a monitorare costantemente sul rispetto del Contratto? Perché l'unica data ancora ufficiale per la consegna dei lavori è (era) il 25 gennaio 2023 e oggi, con incomprensibile leggerezza, si rimanda tutto a settembre senza fare cenno ad alcuna penale? Perché ancora oggi non è stata data una giustificazione ufficiale per i motivi di più di 200 giorni di ritardo? È necessario così tanto tempo per riparare le schede elettroniche di un compressore? Chi è che sta realmente lucrando (per parafrasare le parole utilizzate dallo stesso Commissario Cerami) sui disagi della nostra cittadinanza?” E, concludendo: “Per tutti questi motivi e per l’evidente incapacità amministrativa il Comitato ‘Ponte Arena’ chiede il licenziamento immediato del Commissario del Libero Consorzio Comunale di Trapani, Raimondo Cerami”.
Alessandro Accardo Palumbo
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