Il centro storico di Castelvetrano è prevalentemente costituito da case disabitate e vecchi palazzi di pregio sfigurati dal tempo e dall’incuria. Ogni tanto qualcuno viene demolito e ci si chiede sempre perché mai il comune fornisca le autorizzazioni.
Dal 94 ad oggi si è assistito a diversi scempi, con palazzi in centro che si potevano ristrutturare, ma che sono stati demoliti. E diversi obbrobri sarebbero nati al loro posto. Paradossalmente, tutto in regola. Nessun abuso, soltanto perché il Piano Regolatore Generale l’ha consentito. Un piano che da allora non è stato mai cambiato e che sembrerebbe in contraddizioni con le leggi urbanistiche che, da quasi trent’anni, permette una sorta di libera interpretazione sull’opportunità degli interventi. Tutti autorizzati. E la colpa non è mai di nessuno.
E’ in questo senso che forse può essere vista la nota della sezione locale di “Italia nostra” inviata al sindaco e al consiglio comunale (che può essere letta qui), in cui si sottolinea come manchino le indicazioni “sui possibili interventi edilizi, per ogni singolo edificio, nelle zone A2 e A3, come invece sarebbe necessario per legge”, zone in cui “sono stati autorizzati, quasi esclusivamente, interventi di demolizione e ricostruzione”. Al momento, scrive il presidente di Italia Nostra Castelvetrano, “L’Amministrazione ha recepito le nostre osservazioni ma non ha espresso un indirizzo univoco che dovrebbe valere per il futuro”.