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22/06/2023 06:00:00

Marsala, ci risiamo: i lidi si allargano, le spiagge libere si restringono. Ecco cosa accade

I lidi si allargano, sempre di più. Le spiagge libere, invece, non solo diminuiscono, ma vengono utilizzate come area di scarico. E' quanto accade a Marsala (e non solo, in verità). Ecco cosa denuncia una nostra lettrice:

Gentile direttore di Tp24,
Le scrivo in merito al continuo e progressivo degrado e all'incuria di quei tratti di spiaggia libera amati da chi rifugge per scelta i lidi ma è vieppiú penalizzato... e non solo dagli spazi sempre più limitati dal sorgere di nuovi stabilimenti balneari.
Ho sempre amato quel piccolo tratto di spiaggia antistante il vecchio fortino, per intenderci quello compreso tra 'il curvone' della litoranea e il lido Covo della Saracena. L'ampiezza della spiaggia si è negli anni notevolmente ridotta a causa della naturale erosione delle coste ma stamane andando per la prima volta della stagione ho avuto (insieme a tanti altri) l'amara sorpresa di... vederla ridotta ad una misera striscetta di bagnasciuga! e non per cause naturali... Qualcuno ha ben pensato di spianare la porzione di spiaggia limitrofa per  posizionare i propri ombrelloni e lettini (ben al di là degli anni precedenti, ma forse avrà avuto una estensione della concessione...)- Accanto, invece, sono state "trasferite" proprio sulla spiaggia libera, tonnellate di sterro alghe detriti e anche enormi massi in posizione tale da potere arrecare danno ai malcapitati che si posizionassero nei pressi.
E' lecito che si agisca in tal modo (non si tratta solo di posidonia...)? Se sí mi rassegno a cercare un posticino da altra parte... sennò che qualcuno controlli e se ne occupi.

Le foto allegate a questo articolo si riferiscono proprio alla denuncia della nostra lettrice. Va detto come prima cosa che i titolari dei lidi hanno l'obbligo della pulizia e del decoro anche dei tratti di costa antecedenti e successivi alla loro concessione. Questa è una cosa molto importante. Ci sono gestori di lidi che utilizzano la spiaggia libera accanto come una specie di "sgabuzzino" del proprio lido. Non è così. La circolare del Demanio Marittimo della Regione Siciliana lo indica espressamente: "Le attività relative alla pulizia "ordinaria" comprendono la rimozione di rifiuti urbani, di materiale abbandonato o depositato dalle mareggiate, la scerbatura, la pulitura e vagliatura dell'arenile, con utilizzo di mezzi manuali o di utensili meccanici manuali (decespugliatore, motosega, pulisci sabbia manuali, ecc.). La pulizia ordinaria dovrà essere assicurata durante l'intero arco dell'anno, a prescindere dall'eventuale utilizzo stagionale, nell'area demaniale marittima oggetto di concessione nonché - in
conformità a quanto previsto dal D.A. 152/GAB dell'I 1/412019 "Linee guida per la redazione dei Piani di utilizzo delle aree demaniali marittime da parte dei comuni costieri della Sicilia" - negli spazi limitrofi non oggetto di altre concessioni, per una lunghezza pari al fronte mare demaniale marittimo ricevuto in concessione".

Resta sullo sfondo, poi, il tema delle concessioni balneari. Un affare di famiglia a buon prezzo: 2 euro al mq. L'Ue impone gare pubbliche per l'assegnazione delle spiagge, ma manca la mappatura. Il database della Regione sembra tutt'altro che aggiornato, e spesso per gli anni precedenti al 2022 i documenti non sono caricati. Il dato più evidente è quello dei canoni, molto bassi. 

Il portale della Regione dedicato al Demanio Marittimo è imbarazzante. Qui c'è il link. Ci sono solo alcune concessioni, per il 2022, di poche città. Per la provincia di Trapani, ad esempio, c'è solo Favignana. E per Favignana c'è solo una concessione ... 

Legambiente nel rapporto Spiagge 2022 scrive chiaramente che non è neanche lontanamente immaginabile in altri paesi d’Europa che la quota di spiagge libere e gratuite sia ridotta come avviene in tante regioni italiane. In Sicilia secondo l’associazione il 22,4 per cento di costa sabbiosa è occupato da stabilimenti balneari, campeggi e complessi turistici. Percentuale che arriva al 66,5 per cento in alcune zone come Mondello o alla Plaia di Catania dove, a fronte di decine e decine di stabilimenti balneari, vi sono solo tre spiagge libere. A questo bisogna aggiungere che 73 chilometri su 425 di costa sabbiosa sono sottratti alla balneazione per inquinamento. Ben il 17,5 per cento, il che fa salire il totale delle spiagge non accessibili liberamente al 40 per cento.