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30/06/2023 06:00:00

Il disastro di Marsala Schola. Mense e scuolabus a rischio

 Prima l’ipotesi di scioglimento. Poi il ripensamento e i posti di sottogoverno. Ora è  al collasso Marsala Schola, l’istituzione del Comune che si occupa dei servizi scolastici (escluse le scuole superiori).  L’ente non se la passa bene, e per il prossimo anno scolastico sono fortemente a rischio i servizi mensa e scuolabus.

Della situazione di Marsala Schola se n’è parlato nell’ultimo consiglio comunale, e sono intervenuti anche i sindacati che si sono detti preoccupati per quello che potrebbero subire le famiglie dei bambini.

La situazione economico-finanziaria dell’Istituzione infatti non è sufficiente a garantire adeguati servizi sia per l’aumento dei costi di gestione sia anche per l’incremento del numero dei ragazzi e dei bambini che ne fruiscono.
Sul fronte scuolabus la situazione è tremenda. Ci sono mezzi vecchi 30 anni, e nell’ultima revisione soltanto uno è stato dichiarato idoneo al trasporto degli alunni. Non ci voleva molto a capirlo. In questi mesi abbiamo ricevuto tante segnalazioni di scuolabus fatiscenti.


Nonostante il Comune stia pensando di acquistare cinque scuolabus, però, i mezzi non saranno necessari per garantire il servizio. E si profila l’affidamento esterno. Dal Comune, infatti, fanno sapere che si sta lavorando ad nuovo appalto di gestione del servizio che preveda anche la fornitura di ulteriori mezzi e ciò con un ulteriore aggravio di spesa, che va a ricadere sulle famiglie.


Famiglie che pagheranno di più se dovesse partire il servizio mensa per le scuole elementari che fanno il tempo pieno. Anche qui è cresciuto, con il tempo pieno, il numero dei fruitori e anche i costi sia delle prestazioni degli operatori che dell’acquisto dei generi alimentari. Trattandosi di servizi a domanda individuale si è anche ipotizzato un aumento delle rette per la fruizione dei servizi eccezion fatta per coloro che appartengono a categorie a reddito nullo o basso. Ma è tutto molto incerto.
Marsala Schola non se la passa bene perchè non ha soldi e perchè la maggior parte del personale è stato dirottato al Comune.
In sostanza per far fronte a queste criticità serviranno altri 500 mila euro per assicurare i servizi mensa e scuolabus.


“Dopo la seduta del consiglio comunale di Marsala   cresce la preoccupazione per il futuro dei servizi essenziali di mensa e di trasporto per il prossimo anno scolastico, e con essa quella per il futuro dei lavoratori coinvolti. Chiediamo pertanto di essere urgentemente ricevuti dal sindaco Grillo per un confronto puntuale sulla tematica”.
Lo afferma Giuseppe Tumbarello della Uil di Marsala.


“In base a quanto emerso durante la seduta consiliare – spiega – a settembre gli autobus per il trasporto degli alunni e delle alunne non partiranno. Sono infatti troppo vetusti, come segnalato dalla Uil diverse volte già nei mesi di marzo e maggio scorsi, a tal punto che non potrebbero più nemmeno essere riparati, ma andrebbero del tutto sostituiti. Per quel che riguarda, invece, la refezione scolastica mancherebbero per poter far partire regolarmente il servizio 400 mila euro, cifra che dovrebbe essere predisposta dall’amministrazione comunale, anche se ci chiediamo in che modo visto che il comune non ha ancora presentato il proprio bilancio preventivo nonostante i termini per farlo siano già passati. Insomma – conclude Tumbarello – siamo di fronte a una situazione che fa acqua da tutte le parti e che lascia fortemente preoccupati. L’auspicio è che il primo cittadino ci convochi in tempi brevissimi per conoscere quale sarà il destino di Marsala Schola e, di conseguenza, dei suoi lavoratori”.

Certo è particolare la storia di Marsala Schola. Il sindaco Massimo Grillo, due anni e mezzo fa, prima della sua elezione diceva di voler sciogliere l’istituzione, ritenuta un carrozzone.   Ed invece, prima il Sindaco ha nominato un Consiglio di Amministrazione politico, che doveva stare in carica qualche mese, giusto per preparare gli atti propedeutici allo scioglimento. Adesso, dopo due anni e mezzo, il Cda è lì e non lo tocca nessuno, con il presidente, l'avvocato Sergio Bellafiore, che è un fedelissimo del Sindaco, e con altri due membri in quota politica. Più va avanti e più l’ente diventa farraginoso, e a pagarne le spese (e gli stipendi) sono le famiglie dei bambini, che chiedono servizi garantiti e puntuali.