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01/07/2023 06:00:00

Quanto resta da vivere a Matteo Messina Denaro?

Quanto resta da vivere a Matteo Messina Denaro? La domanda torna d'attualità, dopo l'intervento subito dal boss di Castelvetrano due giorni fa. Ma in realtà è una domanda che in tanti si fanno dal giorno dell'arresto di Messina Denaro, quando si è scoperto che si sottoponeva a delle cure alla clinica "La Maddalena" di Palermo per un grave tumore al colon.

La sua cartella clinica è stata oggetto di commenti più diversi: c'è chi sostiene che l'aspettativa di vita sia addirittura solo di qualche mese, chi sostiene che con le cure adeguate e con la terapia alla quale si sta sottoponendo al carcere de L'Aquila, possa avere ancora davanti a se due - tre anni di vita, forse qualcosa in più. Lo stesso boss, nei suoi pizzini trovati perquisendo i suoi covi, sembra avere contezza di essere arrivato verso la fine dei suoi giorni. 

Tre giorni fa Messina Denaro ha avuto un piccolo intervento urologico in ospedale. Anche su questo intervento c'è mistero, come è avvenuto qualche giorno prima, quando erano trapelate le informazioni circa l'aggravamento del suo stato di salute. Evidentemente, al di là delle indiscrezioni, il tumore non si arresta, ache se da alcune fonti ospedaliere l'intervento a cui si è sottoposto il boss viene definito "estraneo" al tumore.  E dal carcere si continua a dire che le sue condizioni sono "buone".

Il boss è stato arrestato lo scorso 16 Gennaio. La sua cartella clinica (che alcuni giornali hanno anche pubblicato, venendo multati dal Garante della Privacy) ne certifica la malattia da almeno due anni. E' anche a causa della malattia che il boss è stato scoperto, dopo trenta anni di latitanza. Si è fatto curare a Trapani e Palermo, è stato operato a Mazara, ha deciso, insomma, di stare nel territorio, contando sull'impermeabilità di Campobello di Mazara, dove molte famiglie lo proteggevano. Ma una latitanza è difficile da gestire da sani, pensa da malati. E così, per curarsi, sono venute meno le accortezze di questi anni, con i Carabinieri del ROS che hanno stretto il cerchio intorno al boss, fino a catturarlo. La svolta fu il 6 Dicembre scorso. Quel giorno, entrano in casa della sorella Rosalia, in via Alberto Mario, i Carabinieri, che dovevano piazzare delle microspie, trovano, all'interno di una sedia un pizzino con tutti i riferimenti della malattia del boss, e le date: «3 novembre 2020 lo so, 9 novembre 2020 ric.; 13 novembre ope». Cioè data della scoperta della malattia, del ricovero e dell'operazione. I Carabinieri hanno trovato 89 persone che, sulla base delle banche dati del Ministero della Salute, potevano dirsi compatibili con le condizioni di Messina Denaro. E tra queste, quell'Andrea Bonafede di Campobello di Mazara che sarà proprio arrestato, perchè era il falso nome sotto il quale si curava Messina Denaro. 

Quanto gli resta da vivere? Se lo chiedono in tanti. Non solo per vederlo nelle aule di Tribunale dove sarà atteso da una lunga serie di udienze per i fatti più diversi, ma anche per capire se, con l'avvicinarsi della fine, Messina Denaro non voglia, una volta per tutte, fare pace con se e la giustizia e raccontare quello che sa. Ipotesi improbabile: per la mentalità di Messina Denaro,  che si vede come una sorta di perseguitato, lui non ha niente di cui pentirsi. 

Fin dal novembre 2020 al boss mafioso è  stata diagnosticata una forma tumorale aggressiva che attacca il colon. Rappresenta circa il 10-20% di tutti i tumori del colon negli adulti. Sono presenti anche metastasi. Stando alla diagnosi riportata, il tumore si trovagià dal 2020 allo stadio di Dukes C2: infiltrazione che supera la parete intestinale con adenopatia satellite. Secondo gli esperti la percentuale di sopravvivenza è del 22%.