Il relitto della nave punica custodito nel Museo Archeologico Baglio Anselmi di Marsala, rappresenta ad oggi un vero e proprio gioiello della collezione.
Ritrovata nel 1969, durante i lavori di scavo da parte di una draga vennero scoperti dei vasi antichi e altri reperti nella zona di Punta Scario, al largo dell’Isola Grande, presso l’imboccatura nord della laguna dello Stagnone. Nel 1971 il movimento di un banco di sabbia fece emergere la poppa della nave a pochi metri sotto il livello del mare, nei pressi del canale artificiale punico (“fretum intraboream”) che oggi è andato perduto. Lo scavo iniziò immediatamente, affidato all’archeologa Honor Frost. Il recupero della nave è avvenuto tra gli anni 1971 e 1974.
Qui l'articolo di Tp24 sui 50 anni dal ritrovamento.
Terminati gli scavi, i legni della nave vennero conservati in acqua dolce e successivamente montati e conservati in questo baglio, adibito per l’occasione a museo. Della nave punica di Marsala, purtroppo, si conservano solo alcune parti, che vengono comunque ammirate da molti studiosi e turisti di tutto il mondo.
Rappresenta un’importante testimonianza della Prima guerra punica, quindi è antecedente al 241 a.C.. Della nave punica si è conservata la parte poppiera e la fiancata di babordo, per circa 10 metri di lunghezza e 3 di larghezza. Rossella Giglio ipotizza che: «[…] ipoteticamente la lunghezza era di m. 35, la larghezza di 4,80, la stazza di tonnellate 120, con un possibile equipaggio di 68 vogatori, 34 per lato, che azionavano i 17 remi di ogni fiancata.».
La nave punica era costruita secondo la tecnica detta «a guscio portante», basata sulla realizzazione prima del fasciame e poi della struttura interna. La parte esterna era rivestita da lamiere di piombo, fissate con chiodi di bronzo, mentre un tessuto impermeabilizzante stava in mezzo tra il fasciame ed il rivestimento metallico. La parte interna, invece, era costituita da madieri e ordinate, rispettivamente costruite in quercia e acero le prime, e in pino e acero le seconde, mentre il fasciame era realizzato in pino silvestre e marittimo. I segni geometrici che si trovano sulla nave costituivano le linee-guida per la costruzione della stessa e costituiscono, già da soli, una testimonianza di grande importanza. Aveva un’àncora, una chiglia e un rostro.