Sono previsti due sit - in oggi, in provincia di Trapani, uno nel capoluogo ed uno a Mazara.
A Mazara, Cgil, Cisl e Uil Trapani, a partire dalle 9,30, protesteranno davanti la sede di via Santa Maria di Gesù contro la chiusura degli uffici dell’Inps di Mazara del Vallo.
“Una decisione presa dall’alto che causerà gravi disagi agli utenti di una città con 60 mila abitanti e ai lavoratori degli stessi uffici – affermano i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Trapani Liria Canzoneri, Leonardo La Piana e Tommaso Macaddino - . Ci dispiace constatare la totale assenza di interlocuzione da parte dell’Inps, sia a livello territoriale sia a livello regionale, nonostante le ripetute richieste di incontro da parte delle organizzazioni sindacali”.
“La chiusura della sede mazarese dell’Inps – aggiungono – sarebbe una sconfitta per tutti, soprattutto per la città e per i suoi cittadini che si troverebbero a doversi spostare nel resto della provincia per ricevere prestazioni e assistenza. Della questione – concludono Canzoneri, La Piana e Macaddino - abbiamo informato il prefetto di Trapani, al quale abbiamo chiesto un incontro per giovedì 3 agosto”.
A Trapani le lavoratrici e i lavoratori del Libero consorzio comunale di Trapani scenderanno in piazza, domani per rivendicare il diritto alla trasformazione dei contratti da parte time a full time e per chiedere la stabilizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori Asu e il rispetto del Contratto nazionale di lavoro.
La manifestazione, che si articolerà con un sit in, dalle 10 alle 12, dinnanzi la sede del Libero consorzio a Palazzo Riccio di Morana, in via Garibaldi 87 a Trapani, è stata indetta dalla Funzione pubblica Cgil, dalla Fp Cisl, dalla Uil Fpl e dal Csa di Trapani.
Tra le ragioni della protesta, oltre alla trasformazione dei contratti e alla stabilizzazione del personale, ci sono anche "il varo delle progressioni verticali in deroga, il riconoscimento delle professionalità esistenti, l'attribuzione dei differenziali stipendiali per sostenere le retribuzioni del personale e il riconoscimento del lavoro agile".
"L'unità sindacale e dei dipendenti - dicono i segretari della Fp Cgil Caterina Tusa, della Fp Cisl Rosario Genco, della Uil Fpl Giorgio Macaddino e del Csa Paolo Pagoto - è importante per contrastare l'atteggiamento del Commissario straordinario e per affermare l'impegno profuso dalle lavoratrici e dai lavoratori per realizzare la mission istituzionale a prescindere dall'inquadramento contrattuale. Adesso, però, è il momento di dare risposte concrete a tutti i dipendenti senza alcuna distinzione rispetto all'area di inquadramento. L'Ente - concludono - oltre ad avere bisogno di dirigenti e funzionari ha necessità di incrementare la presenza di operatori, di operatori esperti e di istruttori. Pertanto, è necessario trasformare in full time tutti i contratti part time, ovvero estendere l'orario di lavoro in maniera omogenea a tutti i lavoratori part time".