Più passa il tempo, più diventa complicato recuperare la piscina comunale di Marsala.
Chiusa, abbandonata, in preda ai vandali, e ormai inutilizzabile. Da più di tre anni l’impianto è chiuso. E per rimetterlo a posto ci vogliono tanti soldi: esattamente 700 mila euro. Soldi che il Comune non ha, nonostante ne voglia utilizzare 2,5 milioni per fare un centro sportivo e un ippodromo a Scacciaiazzo con i fondi del Pnrr.
Per la piscina ci vogliono interventi di manutenzione straordinaria per la messa in sicurezza, con adeguamento delle strutture e degli impianti tecnologici.
L’amministrazione Comunale ha approvato il progetto. Ora cerca di recuperare i soldi attingendo dal “Fondo Sport e Periferie 2023” (Presidenza del Consiglio dei Ministri), come da richiesta formulata dal Settore Lavori Pubblici su direttiva dell’Amministrazione Comunale.
Grillo e l’assessore Bilardello dicono che “restituire la piscina comunale è sempre stata una nostra priorità”.
“ Il contenzioso con la precedente gestione risalente al 2016 (un debito accumulato per oltre 300 mila euro) e l’iter per rientrare in possesso della struttura hanno purtroppo rallentato gli atti per definire la situazione e redigere il relativo progetto” aggiunge il sindaco.
Nel frattempo la piscina è stata vandalizzata, le sue condizioni sono pessime e recuperarla è davvero difficile. “Riteniamo di avere tutti i requisiti per accedere al finanziamento statale e potere, così, avviare i lavori di riqualificazione dell’impianto, assicurando altresì l’accesso in vasca alle persone con disabilità o che necessitano di terapie riabilitative”.
Nel progetto di recupero, redatto dall’ingegnere Vincenzo Di Marco, sono previste opere di manutenzione straordinaria necessarie a ripristinare le originarie condizioni di sicurezza dal punto di vista strutturale, nonchè adeguare gli impianti tecnologici esistenti e ridare piena funzionalità a spogliatoi, servizi igienici, docce, infermeria ecc. Inoltre, l’intervento è volto ad adeguare la piscina comunale alle norme antincendio, a quelle igienico sanitarie e a quelle di settore. In particolare, sia il CONI che la Federazione Italiana Nuoto (FIN), obbligano che la piscina si omologabile per quattro diverse discipline: nuoto, salvamento, pallanuoto e nuoto sincronizzato. La piscina, inoltre, potrà essere utilizzata per attività subacquee (apnea) e formative per le immersioni in mare (con utilizzo di autorespiratori). La vasca - di dimensioni mt. 21 x 50 - si presta alle suddette attività: è profonda mt. 2,25 per oltre 32 metri e per la restante lunghezza la profondità è di mt. 1,35. Infine, oltre ad un moderno e sostenibile intervento di efficientamento energetico, il progetto prevede di realizzare nell’area destinata agli spettatori un apposito spazio destinato ad ospitare alcune carrozzine per persone disabili.
La piscina comunale era un piccolo fiore all'occhiello che consentiva a centinaia di famiglie e sportivi di poter praticare il nuoto. E’ stata chiusa durante la pandemia, con un "buco" clamoroso ed una vertenza tra il vecchio gestore ed il Comune.
Nei mesi scorsi all’amministrazione comunale era venuta in mente l’idea di dare non in gestione, ma in “custodia” la piscina, non si sa bene a chi e come. Ma ci volevano dei lavori urgenti da fare, soprattutto per scongiurare ulteriori raid vandalici.
Mentre a Marsala ci sono enormi difficoltà per sistemare la piscina, le cose si muovono nelle altre città. A Trapani sono state riaperte le piscine di Piazzale Ilio e via Tenente Alberti. A Mazara del Vallo sono iniziati i lavori per la nuova piscina che sorgerà nell'area degli impianti sportivi di contrada Affacciata.
Marsala adesso sconta un gap enorme con le altre città.