Abbiamo già scritto dei percorsi delle ciclovie di Castelvetrano, in realtà molto diversi (in sostanza, uno stralcio) rispetto a quelli diffusi recentemente dall’onorevole Nicola Catania attraverso un comunicato stampa, che si basano invece sui progetti originari completi.
L’avvocato Margherita Barraco, nel commentare questo nostro articolo, ci ha rimproverato di aver scritto dell’argomento senza aver prima letto i DDG regionali relativi a queste ciclovie. Come se questi decreti avessero potuto dimostrare che i circuiti che si stanno realizzando in base ai finanziamenti ottenuti da Agenda Urbana, fossero davvero quelli completi.
Ma noi i DDG li avevamo letti eccome: riguardano le anticipazioni di pagamento, ma non danno conto dei percorsi finali. Il rischio è quello di fare confusione coi titoli dei progetti, che rimangono quelli di prima, anche se per completarli ci vorranno altri fondi (da chiedere e ottenere).
Le opere finanziate riguardano soltanto uno stralcio dei relativi progetti iniziali. Per esempio, la ciclovia che avrebbe dovuto collegare la zona commerciale di Castelvetrano con la borgata di Marinella di Selinunte era di 13 chilometri, ma il finanziamento è bastato per poco più di 5. Anche il collegamento tra Triscina e Selinunte, attraverso il perimetro esterno del Parco Archeologico, alla fine è stato considerato “futuribile”. E per adesso ci si dovrà accontentare della tratta che abbiamo già riportato nell’articolo precedente e che si ferma praticamente davanti l’ingresso lato Triscina del parco.
Nei decreti regionali, nei disciplinari di finanziamento, nelle determine e nelle delibere di giunta del comune, vengono descritte le opere complessive, ma non bastano a capire che cosa davvero si sta realizzando con i finanziamenti disponibili. Soprattutto se gli studi di fattibilità riguardano il 2020, quando il prezziario regionale era molto diverso rispetto a quello di oggi.
Non ci sono state “varianti” rispetto ai progetti iniziali, semplicemente i finanziamenti ricevuti non sono bastati per la realizzazione dei circuiti completi delle piste. Si è scelto dunque di realizzarne uno stralcio per ciascuna, che poi bisognerà ultimare attraverso nuovi finanziamenti. Che appunto, occorrerà chiedere e ottenere.
Fermarsi ai titoli dei DDG sarebbe un grosso errore, perché troveremo sempre scritto “Piste ciclabili – Collegamento Castelvetrano Zona Commerciale con Marinella di Selinunte”. E come abbiamo detto, ad oggi i circuiti sono diversi (incompleti). Non li abbiamo inventati noi, ce li ha mandati il responsabile della IV Direzione Organizzativa del comune, che è anche il Rup dei lavori che si stanno eseguendo. Li riportiamo in coda. E sono assolutamente sovrapponibili con quelli che abbiamo già pubblicato.
Chissà, magari un giorno, se ci saranno nuovi finanziamenti, si potrà realizzare per intero quelle piste che sono rimaste solo nelle tabelle dei cantieri e negli annunci dei politici. Ma è una speranza, non c’è nessuna certezza che un domani sarà possibile attingere ad altri fondi pubblici. Insomma, il ciclista che si aspetta il suo bel percorso in sicurezza dalla città alla borgata, rimarrà deluso. Ancora più deluso se pensa che tra un anno pedalerà da Triscina a Selinunte, costeggiando il parco archeologico. Inoltre, le tre ciclovie dovrebbero essere consegnate entro il mese di dicembre di quest’anno. E se davvero si dovessero realizzare i percorsi completi, forse non basterebbero nemmeno un paio d’anni.
Nella speranza di aver fornito ulteriori delucidazioni a chi voleva capirne di più, annoveriamo simpaticamente l’avvocato Barraco nel lungo elenco di quelli che vogliono insegnare il mestiere ai giornalisti. Rimandando però al mittente le sue considerazioni sul potere della penna e le lezioncine sulle fonti giornalistiche e su come si danno le notizie.
Egidio Morici