Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
19/09/2023 16:25:00

“Limitare il servizio per gli alunni disabili è discriminatorio”, manifestazione a Trapani

 È la Regione Siciliana a decidere le ore da dedicare agli alunni disabili. La stessa che, oltre a stabilire un tetto massimo delle ore settimanali, sospende o revoca il servizio in caso di pratica incompleta.

Come se i loro diritti fossero diversi rispetto a quelli dei loro compagni di scuola, venendo garantiti a spizzichi e secondo condizioni particolari. Sembrerebbe un’esagerazione, ma non lo è.

Infatti, una nota del Libero Consorzio Comunale di Trapani, che fa riferimento ad altre note dell’assessorato regionale della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro,  dice che “il servizio sarà garantito a partire dal primo giorno di attività didattica e fino al 30/09/2023 nelle more di acquisire la documentazione mancante…”. Se questa documentazione non dovesse pervenire, già dal primo di ottobre il servizio “verrà sospeso per 10 giorni – si legge - ed alla scadenza di tale termine sarà revocato”.

E per finire, si sottolinea come l’ente potrà garantire soltanto un massimo di 18 ore di assistenza specialistica scolastica per l’autonomia e comunicazione.

 

E’ soprattutto per questo che domani 20 settembre l’ACA Sicilia, Associazione regionale assistenti all’autonomia e comunicazione per i disabili, di concerto con l’Asacom, manifesteranno a Trapani (in piazza Vittorio Veneto alle 11) per una campagna di sensibilizzazione.

 

La nota del Libero Consorzio Comunale di Trapani appare certamente contraria alle disposizioni normative vigenti sull’inclusione scolastica degli alunni con disabilità e lesiva dei diritti degli stessi, determinando una condotta altamente discriminatoria e lesiva del diritto di inclusione degli alunni”. A dirlo è l’avvocato Mariachiara Garacci di Gibellina, che parteciperà alla manifestazione di domani e che è anche mamma di una ragazzina con la sindrome di down, in rappresentanza degli interessi di tantissimi altri genitori, come referente legale di diverse associazioni AIPD sez. Alcamo, Associazione Abilmente Uniti ONLUS di Mazara del Vallo, apprestandosi ad adire le vie legali con la presentazione di numerosi ricorsi.

 

Sul massimo di 18 ore di servizio settimanali, l’avvocato Garacci precisa come una sentenza della Cassazione del 2014 ha affermato che “assegnare un numero di ore di sostegno e/o assistenza specialistica inferiore a quelle indicate nel PEI di un alunno con disabilità, costituisce discriminazione ai suoi danni ai sensi della legge 67 del 2006”. E con un’altra sentenza del 2010, la Cassazione “ribadisce il divieto per l’Amministrazione di discrezionalità nell'assegnare le ore di sostegno e di assistenza specialistica, specie se motivato dai tagli alla spesa pubblica”.

Questa limitazione del servizio a 18 ore settimanali per tutti gli alunni, nonostante i PEI di tanti alunni preveda un numero di ore altamente maggiore, 24 ed anche 32 ore settimanali, secondo l’ACA Sicilia non sarebbe dunque legittima, ma discriminatoria.

 

Anche la sospensione del servizio, nelle more di acquisire la documentazione mancante, non può penalizzare gli aventi diritto al servizio Asacom – scrive ancora l’avvocato Garacci -  a seguito di  responsabilità oggettive delle scuole per documentazione incompleta. E’ evidente che saranno le scuole medesime a dover provvedere ad interloquire con l’amministrazione e tempestivamente trasmettere quanto richiesto, tuttavia il servizio non dovrà essere sospeso in quanto arrecherebbe un grave danno agli alunni con disabilità oltre a determinare un illecito penale come l’interruzione di un pubblico servizio”.