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29/09/2023 06:00:00

  Un anno fa gli allagamenti a Trapani. A che punto siamo con ristori e lavori?

 Un anno dopo le alluvioni cosa ne è stato delle opere di messa in sicurezza del territorio di Trapani contro gli allagamenti?
Se lo chiedono in molti, soprattutto dopo il consiglio comunale aperto, e con poche idee, di qualche giorno fa.

Un anno fa di questi tempi Trapani finiva sott’acqua. In un mese per quattro volte il capoluogo ha registrato allagamenti che hanno provocato danni ingenti ad attività commerciali e abitazioni.

I danni più importanti per Trapani si sono verificati il 26 settembre, quando già a partire dalle prime ore del mattino una pioggia intensa si è abbattuta sulla città. In poche ore Trapani è diventata off limits. Molte zone sono finite allagate, anche in centro, come la via Fardella, dove i negozi sono stati letteralmente invasi dall’acqua.

 


In poche ore sulla città è piombato un quantitativo di pioggia così imponente che il vecchio sistema di smaltimento delle acque non è riuscito a gestire. Nei giorni successivi altri temporali hanno mandato in tilt la città. E sotto accusa è finita l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giacomo Tranchida che, di lì a pochi mesi, si sarebbe giocato la rielezione. Tranchida è stato accusato di non aver fatto abbastanza per la manutenzione e la prevenzione.

Il sindaco si è sempre difeso dicendo, in sintesi, che i problemi della rete di deflusso delle acque affondano le radici nel passato, che servono investimenti importanti per rimetterla a nuovo.

Il 16 ottobre, poi, è toccato a Misiliscemi. Poche ore di pioggia violenta hanno causato l’ingrossamento dei fiumi. Gli argini del Verderame non hanno retto, e la frazione di Salinagrande è stata investita da un fiume di acqua e fango che ha devastato case, attività produttive e commerciali. In questa occasione sotto accusa è la Regione che non avrebbe fatto le opere di manutenzione dei fiumi per metterli in sicurezza.

I danni delle alluvioni di settembre e ottobre del 2022 sono stati enormi, svariati milioni di euro.
Già nelle ore successive ai disastri si è parlato di stato di calamità e di procedure da avviare subito per ottenere i ristori per i danni subiti.
Ma ancora oggi, ad un anno di distanza, non si sa che tipo di fondi devono arrivare.

 

 

 

Nei giorni scorsi si è tenuto, a Palazzo Cavarretta, un consiglio comunale aperto in cui si doveva fare il punto sui ristori, ma si è trasformato nell’ennesimo nulla di fatto.

L'amministrazione comunale di Trapani, di recente, ha chiesto la verifica per eventuali lavori di pulizia e miglioramento idraulico - anche con somma urgenza - sul tratto di fiume Lenzi-Baiata, soprattutto nelle località Xitta e in altre ubicazioni nel territorio del Comune di Trapani, nelle frazioni di Fulgatore, Ummari e Milo.


Secondo l’Amministrazione, il primo tratto interessato a verifica dovrebbe essere nella zona di Xitta. “Secondo gli studi del Genio Civile di Trapani del tratto fluviale del fiume Lenzi in prossimità del centro abitato di Xitta - spiegano il sindaco Tranchida e l’assessore Pellegrino - , a seguito di verifica strutturale del 2010, dimostra la sufficienza idraulica in condizioni di alveo pulito. Tuttavia, attualmente, ravvediamo nella stessa zona di Xitta che vi sono tratti con detriti accumulati e presenza di vegetazione spontanea. Per questo motivo, abbiamo – nuovamente – richiesto all’Autorità di Bacino” del Distretto Idrografico della Sicilia un’urgente verifica ed una eventuale pulizia del letto del fiume Lenzi–Baiata dalla località Milo fino alla foce”.


Il secondo tratto interessato a verifica riguarderebbe il torrente Canalotti - dalla strada comunale a confine con Erice via Trapani – che attraversa l’abitato di Fulgatore in zona via XXIV Maggio e interseca con l’autostrada A29.

 

 

 

A marzo è stato chiesto al Governo nazionale lo stato di emergenza per le alluvioni di sei mesi prima. Non è chiaro, però, cosa sia stato fatto, ad un anno di distanza dalle alluvioni, e il tipo di fondi che potrebbero arrivare e per cosa, soprattutto. Si parla di sei milioni di euro stanziati ma per tutte le province siciliane coinvolte dal maltempo dello scorso autunno. Troppo pochi.

In questo senso i cittadini chiedono interventi sia per prevenire danni che per ripristinare alcune zone danneggiate. Come l’ apertura a Paceco, della via Verderame, la strada che attraversando Pietretagliate e porta da Paceco a Palma.
“Questa strada è stata interrotta nell'ottobre scorso, se non vado errato, a causa dei danni di violenti nubifragi ed il tratto interessato è all'altezza dell'attraversamento del torrente Verderame. Lo stesso problema, sulla parallela provinciale proprio all'altezza del ponte Verderame ovvero al bivio di Salina Grande è stato risolto in tempi relativamente brevi mentre qui siamo quasi all'anno”. scrive una lettrice a Tp24 segnalandoci che ancora oggi qualcosa non va.
E’ passato un anno dalle alluvioni, e la speranza è che arrivata la stagione della pioggia il territorio non si faccia trovare impreparato.