Aumenta il disagio abitativo in Sicilia. Lo confermano i dati ministeriali sugli sfratti. Nel 2022 tra sfratti emessi, richieste di esecuzione e sfratti eseguiti i provvedimenti sono 10.733. La rilevazione è di Sunia Sicilia che, con la segretaria regionale Giusi Milazzo sottolinea come concause “l’aumento dei costi energetici e l’impennata dell’inflazione”, oltre a disoccupazione e bassi salari e pensioni. “Ma quello che è più grave- sottolinea Milazzo- è la totale mancanza di politiche di sostegno alla locazione e lo stato di abbandono in cui sono state lasciate le famiglie che hanno dovuto far fronte a continue ed evidenti emergenze. La Regione – aggiunge- non stanzia risorse per fare fronte ai problemi abitativi, mentre il ministro Salvini, com’è noto ha cancellato il contributo all’affitto e il fondo per la morosità incolpevole”. Il Sunia annuncia che sarà in piazza a Roma il 7 ottobre con la Cgil, anche “per rivendicare una nuova politica per il diritto all’abitare”.
I dati degli sfratti in Sicilia. Gli sfratti emessi sono stati 2047, in aumento del 11 per cento sui dati dell’anno 2021. Le richieste di esecuzione sono state invece 7084, il 232 per cento in più (nel 2021 era in vigore il “blocco”). Gli sfratti eseguiti sono stati 1602, un aumento del 258,89 per cento (ancora una volta il dato è influenzato dal “blocco” del 2021). I dati degli sfratti nelle tre aree metropolitane vedono Palermo a quota 1.102, il 7,93 per cento in più. Le richieste di esecuzione sono invece 2404, in aumento del 330,82 per cento. Gli sfratti eseguiti nel capoluogo sono stati infine 450 (più 271,90 per cento). A Catania le richieste di esecuzione sono state 2026 (più 263,08 per cento), mentre gli sfratti eseguiti 562 (più 316,3 per cento). Infine a Messina gli sfratti emessi sono stati 229 (più 10,10 per cento), le richieste di esecuzione 239 (più 334,55 per cento) e gli sfratti eseguiti 80 (più 321,5 per cento).