Sono settantaquattro le persone denunciate dalla Guardia di Finanza di Palermo per aver illecitamente percepito il reddito di cittadinanza. Non avrebbero, infatti, comunicato la presenza nel nucleo familiare beneficiario di persone condannate e che già beneficiano di un'assistenza da parte dello Stato.
I finanzieri del comando provinciale del capoluogo, partendo dalle informazioni contenute nelle banche dati messe a disposizione dall’INPS, hanno effettuato un’articolata analisi focalizzata nall’individuazione di quei nuclei familiari “a rischio” costituiti anche da soggetti gravati da condanne divenute definitive.
I finanzieri, pertanto, hanno avviato un capillare screening esaminando molteplici Dichiarazioni Sostitutive Uniche compilate non solo dai soggetti “condannati” ma anche dai loro familiari. La complessa attività ha consentito di individuare 74 soggetti che, nelle istanze d’accesso al beneficio in argomento, hanno omesso di indicare la presenza di familiari destinatari di condanna definitiva per i reati costituenti causa d’esclusione alla percezione del Reddito di Cittadinanza.
Tenuto conto delle condotte rilevate, i finanzieri hanno denunciato i 74 soggetti alla Procura della Repubblica di Palermo per l’indebita percezione del contributo statale.
L’attività di servizio, conferma il ruolo di polizia economico-finanziaria affidato al Corpo della Guardia di Finanza, volto a contrastare il dispendio di risorse a beneficio di cittadini non aventi diritto che, accedendo indebitamente a prestazioni assistenziali e a misure di sostegno al reddito, generano iniquità e minano la coesione
sociale.