Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
23/10/2023 08:00:00

Il docente è un pubblico ufficiale: insultarlo o picchiarlo è un reato

 Il docente è un pubblico ufficiale: insultarlo o picchiarlo è un reato. Lo specifica il sito specializzato Orizzonte Scuola, dopo i recenti casi in cui docenti vengono insultati pesantemente dagli alunni, o dai loro genitori, e c'è anche chi arriva ad alzare le mani.

I professori sono riconosciuti come pubblici ufficiali, e questa qualifica ha delle implicazioni precise, soprattutto in caso di comportamenti offensivi o denigratori nei loro confronti.

Il Codice Penale, all’art. 357, definisce il pubblico ufficiale come colui che esercita una “pubblica funzione legislativa, giudiziaria o amministrativa”. Questa definizione si estende ai docenti nel momento in cui sono impegnati nell’esercizio delle loro funzioni all’interno degli istituti scolastici. La legge distingue tra pubblici ufficiali e incaricati di pubblico servizio, attribuendo ai primi poteri decisionali, di certificazione e attestazione di coazione.

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 15367/2014, ha ribadito la qualifica di pubblico ufficiale per l’insegnante, estendendo tale riconoscimento non solo alla tenuta delle lezioni, ma anche a tutte le attività connesse. Questo include, ad esempio, gli incontri con i genitori degli allievi.


L’oltraggio a pubblico ufficiale, previsto dall’articolo 358 del codice penale, si configura quando un individuo offende l’onore e il prestigio di un pubblico ufficiale in presenza di almeno due persone. L’offesa può riguardare sia la dimensione personale sia quella funzionale e sociale del pubblico ufficiale. La legge intende così tutelare non solo la reputazione del singolo, ma quella dell’intera amministrazione pubblica e dello Stato.

Pene più dure per genitori e alunni che aggrediscono un insegnante
Ai primi di ottobre, la Camera ha approvato una proposta di legge che rende più severe le pene per i genitori che aggrediscono un insegnante a scuola, e anche per gli alunni dai 14 anni in su.

La pena massima, che attualmente è di cinque anni in caso di aggressione e di tre anni in caso di offese (dato che gli insegnanti sono considerati pubblici ufficiali) aumenterebbe fino alla metà se riguarda un membro del personale scolastico: non solo insegnanti, ma anche dirigenti scolastici e personale Ata.


Si parlerebbe quindi di sette anni e mezzo di carcere per un’aggressione, quattro anni e mezzo per oltraggio. In generale, tutti i reati violenti o di minaccia sarebbero aggravati quando rivolti al personale scolastico. Anche se a commetterli è uno studente minorenne, purché abbia più di 14 anni.