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14/11/2023 06:00:00

  Morire di bullismo a 13 anni. La tragedia del ragazzino di Palermo, le reazioni

Morire di bullismo, a 13 anni. E’ una tragedia che lascia disarmati quella del ragazzino che si è tolto la vita a Palermo. Alla base dell’estremo gesto ci sarebbero stati degli episodi di bullismo sui quali si sta indagando.
Il ragazzino, alunno della scuola media Vittorio Emanuele Orlando di viale Strasburgo, si è tolto la vita nella sua casa a Villagrazia di Carini, dove abitava con i genitori che lo scorso sabato sera, quando è accaduta la tragedia, erano usciti. A fare la scoperta i genitori, tornati a casa.
All’arrivo dei sanitari del 118 il tredicenne era già morto.

Il sospetto che il ragazzo fosse vittima di bullismo sarebbe emerso dalle preoccupazioni manifestate nelle chat di alunni e genitori. Il ragazzo sarebbe stato deriso anche per il suo presunto orientamento sessuale. Le indagini sono state affidate ai carabinieri, mentre la scuola ha sospeso per due giorni ogni attività, comprese quelle pomeridiane, e le uscite didattiche programmate per alcune classi.
Due fascicoli sono stati aperti dalla procura per i minorenni e dalla procura ordinaria di Palermo per istigazione al suicidio. Sono stati sequestrati il cellulare e il computer della vittima per accertare se il ragazzo sia stato deriso e chi l'abbia preso in giro fino a esasperarlo per il suo orientamento sessuale.


Secondo quanto si apprende, già in passato la dirigente scolastica avrebbe segnalato alla famiglia il disagio del ragazzo.
Il ragazzo aveva frequentato la prima media in un’altra scuola, sempre dello stesso quartiere. Poi, forse proprio a causa di problemi con i compagni, si era trasferito nel nuovo istituto. Lo scorso anno aveva avuto un colloquio con lo psicologo, come è prassi quando un alunno viene da un’altra scuola. Un altro colloquio era già stato fissato per mercoledì prossimo.
Sono state tante le reazioni alla tragedia.

“La tragedia deve farci riflettere, ancora di più, su tutto ciò che la Regione può e deve fare per prevenire e contrastare i fenomeni del bullismo e del cyberbullismo” ha detto il presidente della Regione, Renato Schifani.
L’assessore regionale all’Istruzione e alla formazione professionale, Mimmo Turano, esprime vicinanza alla famiglia del ragazzo scomparso.

«Così come a tutto il personale scolastico, agli insegnanti e agli studenti - afferma l'assessore -. L’Ufficio scolastico regionale ha già attivato gli strumenti necessari per essere accanto alla scuola in questo momento difficile. Confido che le inchieste della magistratura possano fare piena luce su quanto accaduto».


“Nell’attesa che siano approfondite le circostanze connesse al tragico evento accaduto, già da domani mattina gli esperti del servizio psicopedagogico e di ascolto dell’Ufficio scolastico regionale di Sicilia si recheranno presso la scuola e avranno il delicato compito di ascoltare, accompagnare e supportare alunni, docenti e famiglie in questo delicato momento”, si legge in una nota diffusa dall’ufficio scolastico regionale.
"Unendoci al dolore della famiglia, delle amiche e degli amici, della scuola, non possiamo che riflettere sul fallimento collettivo della comunità educante: tutta, dalle istituzioni alle associazioni, dalle dirigenze ai collaboratori scolastici.
Dobbiamo riuscire a migliorare la capacità di farci carico del disagio e delle difficoltà che colpiscono le e gli adolescenti, che troppo spesso diventano bersaglio perché appaiono "diversi" rispetto a una norma che li vorrebbe tutte e tutti uguali, eterosessuali, cisgender, magri, bianchi, alla moda”, scrive in una nota l’ArciGay di Palermo.
“Quanto accaduto è un grido di allarme ogni giorno migliaia di studenti in tutta Italia sono bullizzati ed emarginati perché lesbiche, gay, bisex o trans, o solo perché gli altri gli attribuiscono tali orientamenti o identità”,