E' ricoverato all'ospedale Civico di Palermo con una mandibola fratturata e oggi sarà sottoposto ad un intervento chirurgico, il giovane di 18 anni che, giovedì scorso, intorno alle 23, è stato aggredito da cinque persone in piazza Matteotti (porta Mazara) a Marsala. Il giovane, originario del Gambia, è stato vittima di un vero e proprio pestaggio da parte di cinque tunisini, forse ubriachi, che hanno cercato di portargli via il monopattino elettrico con cui si muove in città.
Sul posto sarebbe intervenuta, mentre era in corso l'aggressione, una pattuglia dei carabinieri che si trovava nelle vicinanze e all'arrivo dei militari, i cinque hanno opposto resistenza e i carabinieri sono stati costretti a ricorrere all'utilizzo del teaser. Alla fine il monopattino del giovane è stato recuperato, ma il ragazzo, come detto, dopo un primo soccorso all'ospedale "Paolo Borsellino" di Marsala è stato, poi, trasferito al civico di Palermo.
Una storia di integrazione - Quella del 18enne gambiano, aggredito giovedì scorso, è, nella drammaticità di quanto accaduto, una storia di integrazione che dimostra, che chi arriva da un Paese dove non ha nulla, può integrarsi e costruire normalmente la sua vita anche in Sicilia, anche a Marsala. Il giovane, infatti, da qualche tempo non viveva più in un centro temporaneo di accoglienza, ma avendo trovato un lavoro, presso un gommista marsalese, aveva preso la sua casa. Il titolare del negozio gli ha regalato il monopattino elettrico e giovedì scorso, il giovane è andato al bancoposta della via Roma, dove ha prelevato del denaro. Quando stava rincasando, visto che vive in centro, è stato bloccato a Porta Mazara e qui i cinque, dopo aver tentato di portargli via il mezzo, lo hanno massacrato di botte.