Marsala ha un problema con lo sviluppo della città e ancor di più con il decoro urbano. E’ il senso della bellezza che manca, mentre quello dello smarrimento è sempre presente.
Piazza della Repubblica si è trasformata in una pista da ghiaccio, una piazza che raccoglie tutto: ombrelloni chiusi con sedie al seguito e legate al palo, quando sono aperti sono nettamente diversi da quelli dell’altra attività commerciale. Un senso del decoro che non c’è, che viene ignorato a discapito di una città che è diventata davvero brutta.
Non c’è nemmeno il senso dello sviluppo, nessuno ha capito la visione per la città, però c’è una pista ciclabile in fase di realizzazione che i cittadini non accettano, percependola pure pericolosa, che taglia le varie arterie stradali, che attraversa strade che sono talmente piene di buche da fare invidia pure a Beirut.
Non è stato possibile rinunciare al finanziamento, dicono, però alcune volte è meglio rimetterci qualche euro che perdere definitivamente la faccia e non riuscire a essere collante con i cittadini.
Una cosa è certa: Marsala non è città del presente e non è città del futuro. La tendenza di trasformazione è in peggioramento, nonostante le inaugurazioni a macchia di leopardo. Non si comprende, dopo tre anni e mezzo, che idea c’è di prospettiva, di crescita, che tipo di rapporto si vuole creare tra le varie realtà territoriali. Quindi, che idea ha il sindaco Massimo Grillo e la sua giunta sulla comunità?
Il verde pubblico è solo una incapacità ad avere aree che rendono accogliente la città, è l’improvvisazione il modus operandi, altro che cambiamento, altro che rivoluzione.
Pur comprendendo i notevoli problemi che questa Amministrazione deve gestire è pure legittimo che i cittadini, di fronte al non cambiamento, si sentano delusi ma pure in affanno.
Il cambiamento non è una locuzione, è il vento della fattività che porta benessere e anche soddisfazione. Marsala vive, invece, il suo periodo dell’oscurantismo.