E’ stata licenziata dalla Commissione Bilancio dell’ARS la manovra Finanziaria, si sono espressi però con voto contrario i partiti di opposizione: M5S, Pd, Sud chiama Nord.
Si tratta di un testo di 29 articoli, gli oltre 5000 emendamenti sono stati ritirati, così come sono stati stralciati i 10 articoli voluti dalla giunta, tra questi quello che prevedeva la somma di 1,5 milioni di euro all’assessorato Enti locali, l’obiettivo era quello di finanziare i luoghi di culto e le tradizioni locali, taglio anche per l’articolo che incideva sul sistema previdenziale del fondo Pensioni della Regione, ci sono poi anche le norme della Sanità, via i 22 milioni di euro per l’adeguamento della rete sanitaria dei soggetti fragili e disposizioni in materia di debiti delle aziende sanitarie.
Niente pure ricapitalizzazione di Airget per 4,2 milioni di euro e allo stanziamento di 15 milioni in tre anni per ricapitalizzare l’azienda di trasporto pubblico Ast. Stop pure alla norma che prevedeva il prolungamento di ulteriori due anni di mandato del collegio dei revisori della Regione.
La Finanziaria avrà una spesa complessiva di 900 milioni di euro, deve essere approvata a stretto giro, già oggi potrebbe arrivare in Aula.
Per l’assessore al Bilancio, Marco Falcone, si tratta di una Finanziaria “Che si basa su questi pilastri: sostegno ai Comuni, aiuti per imprese e lavoro, lotta al precariato, stabilità per i servizi ai siciliani. Raggiungere questo obiettivo darà prova di come la Regione siciliana possa saper fare le cose per bene”.
Diversamente la pensano le opposizioni, il M5S con il capogruppo Antonio De Luca non è soddisfatto del lavoro della Commissione: “Non conta fare velocemente una legge, bisogna farla bene, per questo abbiamo costretto il governo a rivedere i propri piani, stoppando il maxiemendamento all’orizzonte e costringendolo a portare tutte le norme in aula, dopo averne stralciate una decina. Sarà lì la vera battaglia, nella quale, come peraltro avvenuto in commissione bilancio, non faremo sconti per migliorare una legge pessima e senza visione, in perfetto stile Schifani. La fretta –continua Antonio De Luca - fa spesso a pugni con la qualità, che non è certo il pezzo forte di questo governo, anzi. Di qualità in questa manovra ce n’è veramente poca, mentre gli articoli che rischiano di essere inutili o addirittura di fare danno abbondano, come la riscrittura dell’articolo 18 che scarica sui sindaci la responsabilità della prevenzione degli incendi o l’ok al comma sul Cefpas che serve solo a spianare la strada a future stabilizzazioni e non di certo a migliorare la qualità del nostro servizio sanitario regionale”.
Anche Nuccio Di Paola, M5S, è critico: “Circolano commenti trionfalistici, o quasi, del governo sull'esito della commissione bilancio per la Finanziaria. Per la verità a noi sembra, e i fatti lo confermano, che, grazie al lavoro compatto delle opposizioni, l'esecutivo sia uscito con le ossa quasi rotte da questo primo round, visto che ha dovuto rinunciare a dieci articoli del testo e a tutti gli emendamenti della maggioranza. L'ansia di prestazione finora ha fatto sbagliare tutto al governo, e anche la maggioranza comincia a capirlo: la finanziaria va parlamentarizzata se volgiamo fare una legge buona per i siciliani”.
Per Stefano Pellegrino, capogruppo Forza Italia, si tratta di un passo in avanti per la Sicilia: “Questa legge, che è nel solco del lavoro di sistemazione dei conti e delle finanze regionali portato avanti dal Governo, rappresenterà uno strumento importante per il rilancio è l'aumento dei servizi ai cittadini e per il sostegno ai settori produttivi e alla complessiva macchina amministrativa della Regione e degli enti locali con provvedimenti importanti su diversi fronti."
Rossana Titone