E’ stato approvato dalla Commissione Bilancio del Senato l'emendamento del governo con cui si prevede lo spostamento di alcune somme sulla realizzazione del Ponte sullo Stretto, sottraendole alle reti idriche, al settore dei rifiuti, alle periferie.
Si tratta di risorse importanti per la Sicilia, potrebbe addirittura trattarsi di tre miliardi di euro distratti quindi dalla programmazione 2014/2020.
Il segretario regionale della Cgil, Alfio Mannino, chiede come verranno rimpinguanti i fondi: “Dentro questo scenario non sappiamo quali progetti verranno tagliati e vorremmo capire in che modo riusciranno a compensare le risorse mancanti. Perché al momento ci pare compromessa l’intera programmazione del Fsc”.
Critico Nuccio Di Paola del M5S: “Rischiamo di vedere i conti della Sicilia andare a gambe all’aria per un Ponte di propaganda di Matteo Salvini, che ha giocato il trappolone a Schifani, completamente isolato a Roma. Ne chiederemo conto e ragione in Aula, il governatore ha dato disponibilità di essere presente per tutto l’iter della finanziaria. Per noi il primo tema sarà: e adesso come si fa?”.
Il segretario regionale del Pd, Anthony Barbagallo, parla di violazioni dello statuto siciliano: “Tutto questo è stato fatto bypassando qualunque forma di interlocuzione con la Sicilia. È chiaro che siamo davanti a una grave violazione dello statuto regionale, che Schifani ha il dovere di contestare al governo nazionale per tutelare gli interessi dei siciliani. Confidiamo nel buonsenso del presidente della Regione, ma qualora non dovesse impugnare la finanziaria regionale, contesteremo la sua decisione in ogni sede, compresa quella parlamentare”.
A benedire questa operazione è il leader dell’MPA, Raffaele Lombardo, secondo cui Salvini ha fatto bene a fare il prelievo: "Il Ponte è fondamentale, è il giro di boa, l’inversione di marcia rispetto al destino di sottosviluppo, di emigrazione e di desertificazione. Ai siciliani si guarderà da tutto il mondo con rispetto, saranno gli uomini e le donne dell’opera più straordinaria mai costruita, non più gli indolenti, i fatalisti, i mafiosi, ma gli operosi, i coraggiosi, gli audaci. Le altre risorse ci spettano e le reclameremo, uniti”.
Lo spostamento di queste somme ha prodotto anche dei malumori all’interno del centrodestra, a dire al sua Tommaso Calderone, deputato forzista: “Ritengo inammissibile che venga posto a carico della Sicilia una ulteriore parte della somma necessaria per costruire il ponte sullo Stretto. Nella legge di bilancio, leggo, si intendono utilizzare una rilevantissima parte di fondi destinati alla Sicilia per altre opere, per il Ponte. Si parla di 1,7 miliardi. È inaccettabile”.