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20/12/2023 06:00:00

Beffa superbonus in Sicilia: lavori e cantieri a metà, fondi a rischio

 Cantieri fermi, migliaia di famiglie che aspettano i soldi, caos di norme e regole: il 31 Dicembre scade l'era del superbonus, ma in Sicilia è caos, con 500 milioni di crediti incagliati. 

Ci sono pochi giorni per portare a termine i lavori, entro il 31 dicembre, per evitare di perdere il Superbonus 110 per cento. Sul tavolo, per la Sicilia, circa un miliardo di euro, mentre il dato sale a circa 25 miliardi a livello nazionale.

In Sicilia è stato completato l’81,5 per cento dei cantieri, per un valore di circa 4,5 miliardi su 5,5 miliardi ammessi a detrazione. Cifre enormi che, se non spese entro fine anno, verranno rimborsate soltanto al 70 per cento dallo Stato, invece che con la formula del 110 per cento inizialmente prevista. La spesa entro i termini, infatti, è il requisito essenziale per non perdere il rimborso maggiore.

La misura introdotta in piena pandemia dal governo Conte  è stata oggetto di numerose modifiche da parte dei governi Draghi e Meloni. Tra queste, le aliquote più basse per i lavori iniziati nel 2023 (90 per cento), e le limitazioni al meccanismo di cessione dei crediti d’imposta. Quest’ultima modifica era stata criticata da molte associazioni di categoria, costrette a ricorrere a misure alternative per sbloccare i crediti “incagliati” nei cassetti fiscali delle imprese. A oggi si prevede che l’aliquota più alta scatti solo per le spese sostenute entro il 31 dicembre, e solo per chi abbia completato almeno il 30 per cento dei lavori entro settembre 2023. Dal primo gennaio 2024, si scenderà al 70 per cento.

Il rischio è che molti lavori già finanziati siano rimborsati con un’aliquota notevolmente più bassa rispetto al previsto.  In Sicilia i cantieri hanno interessato 27.532 edifici, per la maggior parte unifamiliari (18.580), condomini (4.751) e unità immobiliari funzionalmente indipendenti (4.201).  Per quanto riguarda l’aspetto economico, la spesa media sui condomini supera i 620 mila euro. Per gli edifici unifamiliari si scende a circa 115 mila euro, mentre le unità indipendenti si fermano a 100 mila.

IN SICILIA.  "Per il governo l'occasione della Finanziaria che si accinge a sbarcare in aula è l'ultimissima chiamata per tendere una mano a imprese e famiglie finite nelle trappola dei crediti fiscali derivanti da superbonus incagliati a causa delle numerose marce indietro del governo Meloni che ha ripetutamente cambiato le carte in tavola. Vedremo se, al di là delle chiacchiere e delle promesse da marinaio del centro destra, si riuscirà a dare il via libera alla nostra norma che sblocca i crediti incagliati. Lo stesso governo il mese scorso è stato impegnato dall'Ars, con l'approvazione di un ordine del giorno del Movimento 5 Stelle, 'a non disperdere l'effetto positivo che i bonus edilizi hanno avuto in Sicilia attraverso un ruolo attivo da parte della Regione per i crediti rimasti bloccati nei cassetti fiscali di contribuenti e imprese'' ”
Lo afferma il capogruppo del M5S all'Ars Antonio De Luca.
L'emendamento del M5S che sarà ripresentato in aula a firma del capogruppo, destina 50 milioni di euro annui per i prossimi tre esercizi finanziari per l’acquisto da parte della Regione dei crediti fiscali incagliati per interventi edilizi eseguiti su immobili ubicati nel territorio regionale. I crediti potranno essere ceduti esclusivamente da liberi professionisti e imprese, con esclusione di quelle operanti nel settore bancario creditizio e finanziario. Il credito acquistato dovrà essere ceduto al prezzo dell’85 per cento del valore nominale.

FORZA ITALIA. Sui bonus edilizi non è stata ancora trovata la soluzione ma Forza Italia insiste affinché il governo la individui prima della fine dell’anno. Forza Italia ritiene che vada perseguito con determinazione chi ha abusato e truffato lo Stato. Ma i tanti cittadini e le aziende oneste devono poter completare i lavori ottenendo una proroga”. Così il presidente dei deputati di Forza Italia, Paolo Barelli. “Purtroppo i bonus edilizi sono costati allo Stato circa 150 miliardi, troppi, perché sono stati programmati e gestiti malamente. Forza Italia chiede tuttavia che si giunga a una conclusione positiva affinché chi deve completare i lavori lo possa fare con una proroga di pochi mesi. Il ministro Giorgetti fa giustamente il suo mestiere, quello di tenere i conti dello Stato in ordine proprio nel momento in cui stiamo discutendo in Europa il patto di stabilità. Ma Forza Italia ritiene si possa trovare la quadra”, conclude.

GIORGIETTI. "Io non ho mai cambiato idea sul Superbonus, la chiamai morfina di Stato": il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti lo ha detto ad Atreju, la kermesse di Fratelli d'Italia, riferendosi alla misura tanto cara al Movimento 5 Stelle introdotta dal governo Conte II. "Quando fai un'operazione hai dei dolori pazzeschi, ti danno la morfina e vaneggi - ha continuato il titolare di via Venti Settembre -. Poi l'anestesista ti riduce la morfina e il paziente dice no, no. Bisognava iniziare subito a farlo. È come una centrale nucleare che continua a produrre scorie". Passando dalle metafore alla realtà, quindi, il leghista ha spiegato: "Nel momento di massimo dolore" per l'economia, il Superbonus "poteva avere senso, ma poi andava ridotto. Ora gli abbiamo messo sopra un sacco di sabbia ma continua a emanare radioattività". Poi ha aggiunto che "il conto da pagare è ahimè arrivato a 94 miliardi ed entro fine anno sforeremo i 100". Su questa misura, infine, ha fatto un'osservazione: "Una cosa vergognosa è la regressività. Tutti i miei amici professionisti, che conoscevano le banche, gli architetti, sono arrivati subito sul punto e lo hanno fatto tutti. I poveracci sono arrivati dopo e sono finiti nel casino totale. Questa è la cosa più vergognosa in assoluto".

CINQUE STELLE. “Per Giorgetti il Superbonus è radioattivo. Dunque, possiamo pensare che ad aver scatenato l’incidente di Chernobyl (come ha chiamato lui stesso il 110%) sia stato lo stesso Giorgetti da ministro dello Sviluppo economico del Governo Draghi. È infatti nel governo Draghi che si sono volute e votate (da ministeri non amministrati dal MoVimento 5 Stelle) le proroghe e le semplificazioni del Superbonus 110%. Senza contare le infinite volte in cui proprio la Lega, ovvero il partito di Giorgetti assieme a tutto l’arco parlamentare, ha tentato di intestarsi una misura che ha trainato il PIL del Paese”. Così in una nota il capogruppo M5S al Senato Stefano Patuanelli. Quella del superbonus è “una misura elogiata dalla stessa Commissione Europea in una lettera indirizzata a Mario Draghi di cui, per ragioni ideologiche, si è distrutto tutto. Senza minimamente pensare a una gradualità di uscita, come era scritto nella versione originale datata 2020, e lasciando cittadini e imprese nel caos più totale. Forse ad essere radioattivo è questo governo”.