Un presidio davanti all’ospedale Sant’Antonio Abate attivo ad opera di tre esponenti del Partito Democratico del Comune di Erice: il segretario del circolo di Erice Vito Brillante, l’assesora Carmela Daidone e il capogruppo Ruggero Messina.
“Sanità un bene per tutti?” è il nome della manifestazione promossa dal Circolo di Erice in collaborazione con quello di Trapani e i Giovani Democratici, che ha poi organizzato un meeting presso la sala Centro di Ascolto in via Pepoli a Trapani, al quale hanno partecipato autorità politiche ed amministrative oltre ad esponenti di vari sindacati ed associazioni e a cui hanno partecipato la Senatrice Anna Maria Furlan e la Deputata Nazionale Giovanna Iacono.
Una partecipazione attiva sul territorio per denunciare le problematiche del Servizio Sanitario pubblico come i disagi nelle prenotazioni delle prestazioni specialistiche a causa dei lunghi tempi di attesa, delle difficoltà nelle diagnosi, spesso anche urgenti, per indisponibilità di macchinari adeguati, dell’assenza della radioterapia, dei gravi disservizi al Pronto Soccorso del nosocomio trapanese e nelle guardie mediche.
LA RICHIESTA DI UN IMPEGNO CONCRETO ALLA SINDACA TOSCANO
Il presidio e il meeting, sono azioni che fanno eco a una lettera inviata dai consiglieri Pd il 5 dicembre scorso destinata alla sindaca Daniela Toscano, a firma del gruppo Consiliare del PD di Erice, titolata “Sanità un bene comune per tutti”, privo di quel punto interrogativo volto a segnalare le criticità del settore sanitario.
Nella lettera si fa riferimento al “grave disagio sanitario che diventa sociale anche in attuazione del disegno di legge sull'autonomia differenziata che acuirebbe ulteriormente il disastro della sanità pubblica siciliana. L'Art. 32 della Costituzione recita: "La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti". Il Servizio Sanitario Nazionale si fonda su tre principi: universalità, estensione delle prestazioni sanitarie a tutta la popolazione; uguaglianza, accesso alle prestazioni senza nessuna distinzione di condizioni individuali, sociali ed economiche; equità, parità di accesso in rapporto a uguali bisogni di salute. Su questi principi è nato il SSN istituito per attuare quello che è uno dei valori fondanti della Costituzione: il diritto alla salute”.
Per gli esponenti del Pd “diverse sono le misure necessarie ed urgenti che il Governo nazionale e Regionale debbono attuare”, quindi, elencano le cinque azioni da mettere in campo:
1) abolizione del numero chiuso per l’accesso alla facoltà di medicina e trovare le risorse per finanziare le borse di studio per la specializzazione;
2) promuovere azioni per il sostegno e maggiori servizi alle persone con disabilità temporanea o permanente anche per le famiglie che se ne fanno carico. Un esempio evidente nel nostro territorio sono i gravi disagi per i pazienti oncologici. Promuovere un sistema di sostegno alla vita autonoma garantendo servizi nella assistenza domiciliare considerate le numerose richieste degli utenti che afferiscono ai comuni;
3) porre attenzione alla rete ospedaliera adeguando le dotazioni organiche in ciascuna figura professionale (tecnici di laboratorio, infermieri, OSS ecc. per favorire maggiore assistenza e qualità soprattutto nell’area di emergenza;
4) eliminare i lunghi tempi di attesa che non tutelano affatto il diritto alla salute per evitare il ricorso a prestazioni private fermando così i processi di esternalizzazione e privatizzazione;
5) attuare azioni utili alla prevenzione nella difesa della salute dei cittadini cercando di migliorarne gli stili di vita, la corretta alimentazione, l’ambiente in cui si vive, coinvolgendo la società a vari livelli dai posti di lavoro ma soprattutto nelle scuole dove tutti i bambini e i giovani hanno il diritto di essere educati alla buona salute”.
Anna Restivo