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29/12/2023 06:00:00

I fatti dell’anno. I femminicidi di Marisa Leo e Anna Elisa Fontana

Marisa Leo e Anna Elisa Fontana. Due donne legate da un tragico destino. Sono le due vittime di femminicidi in provincia di Trapani in questo 2023. I due delitti sono stati tra i fatti, drammaticamente, principali che siamo stati costretti a raccontare quest’anno.

E ha colpito particolarmente la comunità il femminicidio di Marisa Leo. Aveva 39 anni, era mamma di una bambina di 4, ed era molto conosciuta in provincia di Trapani.

E' stato un omicidio - suicidio, quello che ha portato alla morte della giovane. E' stata uccisa dall'ex compagno, Angelo Reina, 42 anni, il papà della loro bambina di quattro anni. Marisa Leo è stata uccisa a colpi di fucile in contrada Ferla, a Marsala, nell’azienda della famiglia Reina. Poi, Angelo Reina ha deciso di prendere l'auto, allontanarsi di quaranta chilometri dal luogo, una contrada sperduta tra Marsala e Mazara, dove aveva sparato tre colpi di fucile alla donna che diceva di amare, è arrivato fino in autostrada, è uscito a Castellammare. Si è sparato alla testa.

 

CHI ERA MARISA LEO
Marisa Leo era una donna solare, affabile e generosa. Era una madre premurosa, una professionista eccellente nel campo enologico e una sostenitrice convinta dei diritti delle donne. "Marisa era come una luce che illuminava tutto ciò che faceva", la ricordano amici e colleghi. Responsabile marketing presso la cantina vitivinicola sociale "Colomba bianca", una delle più rinomate in Sicilia, Marisa era una figura di spicco nel suo settore. Marisa si impegnava attivamente nella difesa dei diritti delle donne, convinta che fosse possibile un cambiamento.

 

 

In occasione dell'8 marzo, tre anni fa, scrisse un post su Facebook in cui denunciava la disparità di genere, ma si diceva fiduciosa che le cose sarebbero cambiate. "Una rivoluzione culturale è in atto", scriveva. Proprio in quei giorni, con l'associazione "Donne del vino", stava pianificando un evento enologico che si sarebbe dovuto tenere a ottobre a Mazara del Vallo, con il ricavato destinato a un'organizzazione attiva contro la violenza di genere. «Tutti possiamo far qualcosa: aiutare, sensibilizzare, diffondere, affinché non una donna in più subisca delle violenze», si legge nella didascalia di un video di Marisa Leo. Un altro video, del 2019, è pieno di amore, e nei giorni del femminicidio lascia senza parole. Marisa è incinta. Il suo messaggio alle donne contro le violenze è chiaro “Tu non sei sola”. "È un miracolo - dice Marisa - Una forza così piccola, ma così dirompente e una vita che cresce al ritmo di due cuori che battono insieme. Donna, mamma, tu lavori, tu progetti, tu crei e sei fantastica per come lo fai. Tu cadi, ti rialzi, piangi ma non molli, e sei perfetta così come sei. Donna, mamma, TU, non sei sola".

 

UN DELITTO ANNUNCIATO
Marisa Leo è stata raggiunta da almeno due-tre colpi di fucile allo stomaco. Il delitto è avvenuto nell’azienda vivaistica di Reina, in contrada Ferla, tra Marsala e Mazara. La coppia aveva una figlia di 4 anni. Lì Reina ha dato appuntamento a Marisa con un pretesto: “vieni a prendere tua figlia”. Poi ha fatto fuoco. E’ un omicidio che preparava da tempo quello che ha commesso Angelo Reina, secondo quanto emerge dalle indagini condotte dalla squadra mobile di Trapani. Reina, nelle ultime settimane, aveva noleggiato un'auto e a bordo i poliziotti hanno trovato altri proiettili della stessa arma utilizzata per uccidere la Leo. E' stato lo stesso titolare dell'agenzia di noleggio a presentarsi davanti agli investigatori. Ma Reina aveva anche fatto pedinare l'ex compagna con un investigatore privato. L'uomo si è presentato spontaneamente in questura a Trapani. “Reina mi ha ingannato. Voleva sapere se la compagna avesse un altro uomo” avrebbe raccontato agli investigatori.

 

“Mi aveva detto che stavano insieme, mi contattò a luglio”. L’investigatore ha fatto il suo lavoro: “era una gran brava donna, una lavoratrice dedita alla sua azienda e una grande madre”. L’investigatore privato rassicura che non c’era nessun uomo nella vita della donna. Ma l’ex compagno non si fida. Reina, nelle ultime settimane, aveva noleggiato un’auto al cui interno la polizia ha trovato altri proiettili della stessa arma utilizzata per uccidere la donna. “Ho paura di lui, giro scortata” raccontava anni prima Marisa Leo che aveva denunciato per stalking il suo ex compagno. C'era stato anche un processo, ma, dopo le battute iniziali, Marisa aveva ritirato la querela. Resta però agli atti la sua testimonianza, il suo ricordo degli episodi di ansia e terrore vissuti con l'ex compagno. Dall’inseguimento in strada con l’auto, ai blitz in casa.

“Era totalmente fuori controllo” raccontava Marisa ai giudici. Il processo si concluse con un “non luogo a procedere” nel 2022, dopo che Marisa aveva ritirato la querela, voleva dare un’altra possibilità a Reina, non tanto per il loro rapporto, burrascoso e ormai sfaldato, ma per la bambina. Non voleva, raccontano gli amici, che la bambina crescesse con un padre condannato. Nel frattempo soffriva, e gli amici lo vedevano. Vedevano che non stava tranquilla, l’avevano avvisata.

 

I FUNERALI
“Non possiamo lasciare sole le donne in queste battaglie. Dobbiamo educare i nostri figli fin da piccoli ad avere rispetto per le donne”. E’ un appello forte, doloroso, quello di Mauro Leo, fratello di Marisa al funerale. Salemi si è fermata per dare l’ultimo commosso saluto ad una ragazza che “era luce”. Luce. Una parola che riecheggia nell’omelia di un commosso Vescovo di Mazara Angelo Giurdanella. Luce, nel ricordo dell’Associazione Donne del Vino. Luce che non si deve spegnere mai per Mauro Leo, e la sua famiglia chiamata ad accudire la figlia di Marisa, di 4 anni. “Marisa era verità, di fronte alla menzogna, alla bugia, all’inganno. E’ stata il sole e l’energia positiva per tutti. Il male che ci ha ferito deve essere combattuto giorno per giorno, nel rispetto smisurato di tutte le donne. Dimenticare le vittime di femminicidio significa ucciderle due volte. Vorrei fare un appello a tutti gli uomini: non possiamo lasciare sole le donne in queste battaglie. Dobbiamo educare i nostri figli fin da piccoli.Dobbiamo insegnare loro la gentilezza. Donne la vostra essenza non è merce di scambio” è un passaggio del ricordo del fratello di Marisa.

 

 

UNA COMUNITA’ SOTTO SHOCK
Salemi, Marsala, ma tutta la provincia di Trapani è rimasta sotto shock per il femminicidio di Marisa Leo. Una donna che illuminava ogni posto in cui tesseva relazioni, grazie alla sua enorme gioia di vivere e alla sua brillantezza. Lei era una Donna del Vino, e tutta la Sicilia del vino l’ha ricordata in quei giorni.

 

 

Tra tutti l’azienda per cui lavorava, Colomba Bianca, e l’associazione Donne del Vino, con la quale Marisa si batteva in campagne contro la violenza sulle donne. Nei giorni successivi al femminicidio sono state tante le manifestazioni e i commenti. Qualche giorno dopo c’è stata una fiaccolata a Salemi, la città di Marisa, per dire no alla violenza di genere. La marcia di Salemi è stata un potente richiamo all'importanza di affrontare il problema dei femminicidi e della violenza di genere, purché tutto non cada subito nel dimenticatoio solo dopo qualche tempo. Tante le iniziative messe in campo in provincia contro la violenza di genere in ricordo di Marisa. All’ospedale di Trapani l’Asp ha realizzato uno spazio informativo e di sensibilizzazione. A Marsala è stato realizzato un murale, che poi, purtroppo, è stato al centro di polemiche.

 

 

ANNA ELISA, BRUCIATA VIVA A PANTELLERIA
La provincia di Trapani, in questo 2023, non ha conosciuto solo il femminicidio di Marisa Leo. Altrettanto efferato è il delitto di Anna Elisa Fontana, la donna di 48 anni uccisa dal marito a Pantelleria. E’ stata bruciata viva pochi giorni dopo l’omicidio di Marisa. Ha combattuto per due giorni e alla fine non ce l'ha fatta. Nelle prime ore del 25 Settembre, Anna Elisa Fontana ha perso la sua battaglia per la vita.

Il suo corpo è stato dilaniato dalle fiamme, le sue vie respiratorie compromesse, vittima della brutale violenza del compagno che non le ha dato scampo. Un atto di femminicidio efferato che ha sconvolto profondamente la comunità di Pantelleria. Marisa e Anna Elisa, due donne della provincia di Trapani uccise dagli uomini, uccise dai compagni, dai mariti, in un anno terribile sul fronte della violenza di genere.