"La violenza di genere è un fatto collettivo e non privato e per questo va contrastata e le donne vittime aiutate e sostenute dalle istituzioni", lo si legge in una nota di Italia Viva, a firma della respinsabile Pari Opportunità Rosanna Montalto - che ritiene offensivo, grottesco e incredibile che la legge approvata dalla Regione Siciliana preveda l’assunzione diretta nella pubblica amministrazione solo per le donne che, a causa della violenza subita, hanno avuto il viso sfigurato".
"Questa discriminazione è inaccettabile, una donna non può essere più vittima di un’altra, solo se la violenza subita è immediatamente visibile e quindi solo in questo caso degna di una risposta da parte delle istituzioni. La violenze contro le donne è sempre grave - continua la nota - con conseguenze che impattano sulla qualità della vita nel breve, medio e lungo periodo".
Le donne che subiscono violenza soffrono di perdita di fiducia ed autostima (52,7%), ansia, fobia e attacchi di panico (46,8%), disperazione e sensazione di impotenza (46,4%), disturbi del sonno e dell'alimentazione (46,3%), depressione (40,3%), nonché difficoltà a concentrarsi e perdita della memoria (24,9%), dolori ricorrenti nel corpo (21,8%), difficoltà nel gestire i figli (14,8%) autolesionismo o idee di suicidio (12,1%). Questi sono i tragici dati rilevati dall’ISTAT.
"Non ci possono essere vittime di serie A o di serie B. Bisogna modificare immediatamente una norma discriminatoria, lesiva della dignità delle donne - conclude la Montalto - alle quali va garantita assistenza sanitaria gratuita e un lavoro che garantisca autonomia economica, fondamentali per recuperare una parvenza di normalità nella propria vita".