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14/02/2024 08:37:00

Scommesse illegali a Marsala. L'inchiesta potrebbe spostarsi. Tre indagati tornano liberi

Potrebbe passare ad altra sede giudiziaria la competenza relativa all’indagine avviata da Procura e Guardia di finanza di Marsala su un vasto giro di scommesse on line ritenute “illegali”.

Accogliendo, infatti, l’eccezione di “incompetenza territoriale” sollevata da alcuni avvocati difensori, il Tribunale della libertà di Palermo ha revocato le misure cautelari per tre dei dodici indagati.

Un mese fa, ad emettere le misure cautelari, su richiesta della locale Procura, era stato il gip del Tribunale di Marsala Sara Quittino. Ora, il Tribunale della libertà ha revocato le misure cautelari dell’obbligo di dimora nei rispettivi Comuni di residenza per Antonino Danilo Angileri, 54 anni, di Petrosino, e per Filippo Gallina, di 46, di Bisacquino (Pa), nonché la misura cautelare interdittiva del divieto di esercitare per 12 mesi la professione di tecnico informatico/programmatore per il pacecoto Salvatore Marino, di 48 anni.

A difendere i tre indagati sono, rispettivamente, gli avvocati Vito Daniele Cimiotta, Luigi Montagliani, Massimiliano Sammartano e Giuseppe Scarcella. E siccome appare improbabile un cambio di rotta sul punto da parte dei giudici palermitani, potrebbero presto tornare in libertà i quattro posti agli arresti domiciliari: il marsalese Giovanni Marchese, di 40 anni, accusato di essere il gestore di un centro scommesse on line a Strasatti intestato alla moglie, Carlo Napoli, 66 anni, di Erice, uno dei personaggi principali sui quali ruota l’inchiesta delle Fiamme Gialle, Giuseppe Granata, anche lui di 66 anni, nato a Polizzi Generosa (Pa), ma residente a Favignana e domiciliato a Trapani, e Luigi Cascio, 62 anni, trapanese. Oltre che per Salvatore Marino, il divieto di esercitare la professione di tecnico informatico/programmatore (per 8 mesi) era stata disposta pure per Michelangelo Tilotta, di 42 anni, anche lui di Paceco. Per Marica Genco, 38 anni, moglie di Marchese, invece, divieto di esercitare attività imprenditoriali per 12 mesi. Gli altri indagati sono M.C., di 64 anni, di Erice, G.N., di 65, di Erice, e S.S.S., di 51, di Marsala. Tra i legali, impegnati nella difesa, oltre a Cimiotta, anche Tommaso Picciotto (per i coniugi marsalesi), Donatella Buscaino, Giuseppe De Luca e Carlo Ferreri. Secondo gli investigatori, il giro delle giocate illecite farebbe capo a due distinte associazioni per delinquere. I beni immobili, mobili e le quote sociali sequestrati ammontano a circa 2 milioni e 600 mila euro. Ma il sequestro è finalizzato alla confisca di un importo pari al giro delle scommesse, stimato in circa 23 milioni di euro. L’indagine è scattata a seguito di una denuncia.

I finanzieri hanno, quindi, posto particolare attenzione su alcuni conti gioco regolarmente accesi da una coppia di coniugi (Marchese-Genco) che, ricostruiscono le Fiamme gialle, "risultavano presentare una elevata sproporzione tra il volume delle scommesse giocate rispetto alla loro capacità economica". I due, è la tesi dell'accusa, sarebbero risultati "inseriti in due distinte associazioni a delinquere che operavano separatamente, ma con le medesime modalità: una consisteva nel porsi come intermediari tra scommettitori e i siti sui quali i privati avevano dei conti gioco, permettendo loro di rimanere anonimi; l'altro, invece, nella raccolta delle scommesse e il successivo utilizzo di siti esteri, sprovvisti delle autorizzazioni necessarie per poter operare in Italia. Una volta fatta la giocata in contanti, agli scommettitori veniva rilasciata una ricevuta cui seguiva, sempre in contanti, l'eventuale liquidazione della vincita.