La prima sezione penale della Corte di Cassazione ha annullato, con rinvio, l’ordinanza del tribunale del Riesame di Palermo che aveva confermato l’accusa di tentato omicidio per il 28enne marsalese Giuseppe Rallo, che il 5 marzo sarà processato con rito abbreviato davanti al gup Sara Quittino per avere investito con la sua auto l’ex compagna (L.F.), maltrattamenti in famiglia e furto.
Non si conoscono ancora le motivazioni della decisione della Cassazione, a cui aveva fatto ricorso l’avvocato Pasquale Massimiliano Tranchida, difensore di Rallo. In ogni caso, per l’avvocato Tranchida è un successo, perché costringerà il Riesame a valutare nuovamente se l’imputazione deve essere tentato omicidio, come ritenuto da Procura di Marsala e parti civili, oppure lesioni personali gravi o gravissime.
Nel qual caso, la pena sarebbe decisamente meno pesante. Questi i fatti: nella tarda serata del 16 luglio dello scorso anno, lungo una strada alla periferia di Marsala, un’arteria che collega la via Favara alla via Salemi, Giuseppe Rallo avrebbe investito L.F. con la sua auto mentre la giovane procedeva su un monopattino. Nell’impatto la ragazza riportò fratture scomposte ad una gamba e al bacino, nonché una lesione ad uno dei reni. Qualche mese prima aveva lasciato l’abitazione con cui viveva con il compagno, dal quale ha avuto due figli, perché, pare, stanca dei continui maltrattamenti. Dopo la denuncia presentata ai carabinieri, Giuseppe Rallo (accusato anche di aver rubato lo scooter all’ex compagna) è stato arrestato e rinchiuso in carcere. Per i maltrattamenti subiti, la ragazza aveva più volte denunciato il compagno. Denunce, poi, ritirate a seguito di “scuse”. Nel processo sono costituiti parte civile l’ex convivente di Rallo (L.F., di 22 anni), rappresentata dall’avvocato Vincenzo Forti, e l’associazione “Casa di Venere”, rappresentata dall’avvocatessa Roberta Anselmi.