“Un no al ponte, non ideologico ma motivato dal fatto che qui c'è nessuna utilità per la collettività. Tutti gli atti normativi devono essere filtrati alla luce dell'articolo 9 della Costituzione che tutela l'ambiente la biodiversità e gli ecosistemi e ci impone di non fare opere che cementifichino inutilmente e distruggano il patrimonio che dobbiamo preservare”.
Lo ha detto il presidente del M5S a Messina a chiusura dell'incontro con i comitati No ponte che ha visto una grande partecipazione di cittadini e di numerosi rappresentanti M5S siciliani a tutti i livelli istituzionali.
“In questo progetto – ha detto Conte c'è tanta superficialità e frettolosità che diventa anche sospetta. È lo stesso progetto del 2011, 2012 rinfrescato con qualche ulteriore considerazione ma che conserva integre tutte le criticità sollevate e mai superate sul piano ingegneristico ambientale e trasportistico. Noi contrasteremo in tutti i modi un'opera senza capo e né coda che costerà decine e decine di miliardi e distruggerà ambiente, biodiversità ecosistemi, e tutto questo quando ci dobbiamo mettere 5, 10 ore per attraversare la Sicilia. Non lo dobbiamo consentire. Faremo questa battaglia insieme perché è una battaglia giusta, razionale, lungimirante che non guarda al passato ma al futuro”.
Ad aprire l'incontro con i comitati, elogiati da Conte per il loro lavoro, è stata la senatrice Barbara Floridia che ha sottolineato l'impegno del M5S contro un progetto che ha definito “scellerato e pericoloso che devasterà a livello ambientale una zona molto preziosa”.
“La nostra battaglia – ha detto il capogruppo del M5S all'Ars Antonio De Luca – è un atto di attenzione verso la nostra città, contro un ponte che non nascerà mai e che ha solo lo scopo di innescare comitati d'affari e meccanismi elettorali. Avevo 15 anni quando facevamo i campeggi no ponte, sono passati trent'anni e si parla ancora di un'opera che finora è servita a bruciar centinaia di milioni perché la società Ponte sullo Stretto finirà ancora con un nulla di fatto, con un ennesimo contenzioso milionario e con uno scippo miliardario di fondi di sviluppo e coesione già fatto ai danni della Sicilia, fondi che dovevano servire per fare strade autostrade ed ospedali . Il no deve essere assoluto e chiaro, deve essere una lotta da cui non si torna indietro”.
“Il M5S - ha detto il coordinatore regionale M5S Nuccio Di Paola – è compatto e coeso a dire di no a quest'opera e aiuterà i comitati a fermare lo scippo che Salvini e il governo Meloni stanno facendo alla Sicilia. È un paradosso che in Sicilia si parli di ponte, in presenza collegamenti stradali e ferroviari che definire insufficienti è un eufemismo e in una terra dove, a causa delle politiche miopi e altamente inadeguate dei governi che si sono succeduti alla guida delle Regione, mancano perfino le infrastrutture per portare l'acqua a casa delle persone. Non dimentichiamo inoltre che a causa di questo inutile ponte, che serve solo ad assecondare le ambizioni elettorali di Salvini, la Sicilia, assieme alla Calabria, è stata depredata di una buona parte dei fondi Fsc, quelli che dovrebbero servire a colmare il divario infrastrutturale del Mezzogiorno col resto d'Italia. Siamo disposti a fare qualsiasi tipo di azione, anche a raccogliere firme che permettano di presentare disegni di legge”.
A seguire gli interventi dei comitati cittadini contrari alla realizzazione del ponte e che hanno messo in evidenza le tantissime criticità dell'opera : il “Comitato Invece del Ponte” con Elio Conti Nibali e Sergio De Cola, il “Comitato No Ponte Capo Peloro” con Mariella Valbruzzi, il WWF con Aurora Notarianni, e l’ex sindaco di Messina Renato Accorinti.
“In centinaia abbiamo partecipato alla manifestazione contro la costruzione del Ponte di Messina, con noi anche il presidente Giuseppe Conte”, è quanto afferma in una nota la senatrice siciliana del Movimento 5 S telle Ketty Damante.
“Le famiglie che dovrebbero andare via dalle loro case per far posto ai piloni del ponte sono preoccupate soprattutto perché lasciate senza informazioni. Cittadine, cittadini e associazioni che – aggiunge – stanno vivendo sulla loro pelle la decisione nefasta del Ministro per le infrastrutture Matteo Salvini di costruire un’opera miliardaria e, soprattutto, inutile per l’isola. Alla Sicilia servono autostrade moderne, collegamenti efficienti non un ponte che la colleghi con la penisola senza ulteriori e fondamentali infrastrutture. Un progetto nato vecchio che è stato ripresentato con le stesse criticità del passato e che serve a far lavorare i soliti noti”.
“Con i governi Conte, ad esempio, avevamo destinato 1,3 miliardi di euro per la Ragusa-Catania ma il commissario straordinario Renato Schifani ha speso solo lo 0,1% delle risorse. Di questo passo - prosegue - sarà pronta nel 2050. E’ questa l’idea che la destra ha delle nostre infrastrutture, costruire un’opera inutile con fondi sottratti dal Fondo di coesione di Sicilia e Calabria? il nostro no non è ideologico, ma è contro questa opera senza capo né coda. Siamo sempre stati favorevoli e ci siamo impegnati per opere efficienti e realmente utili alla Sicilia e al Paese. Si parta da qui”, conclude Damante.