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05/06/2024 06:00:00

Europee senza ...Europa. Gli ultimi appuntamenti della campagna elettorale

 Ultimi giorni di campagna elettorale per le Europee. La sensazione generale finora è stata quella di una campagna elettorale che ha dimenticato di parlare d'Europa, focalizzandosi invece su temi prettamente nazionali o, peggio ancora, su vicende marginali che poco hanno a che fare con le urgenti questioni che il continente si trova ad affrontare.

Fino a poche settimane fa, la politica agricola sembrava destinata a diventare protagonista del dibattito politico, catalizzata dalla protesta dei trattori che per un breve periodo ha infiammato l'Italia e l'Europa. Si sperava che tale slancio potesse mantenere viva l'attenzione sulla PAC (Politica Agricola Comune) e sulle sue implicazioni per gli agricoltori, trasformando questo settore in un tema elettorale rilevante e attuale. Invece, come spesso accade, l'attenzione si è rapidamente dissipata, e con essa la discussione su come migliorare e adattare le politiche agricole dell'Unione a beneficio di chi lavora la terra.

Parallelamente, il Green Deal Europeo, un tempo vessillo di Ursula von der Leyen per una trasformazione ecologica del continente, è stato gradualmente messo da parte, sacrificato sull'altare della politica e delle necessità immediate di alleanze parlamentari. Nonostante la sua importanza fondamentale per il futuro ambientale e economico dell'Europa, la transizione ecologica ha trovato poco spazio nel dibattito pre-elettorale, eclissata da temi di più immediato impatto mediatico ma di minore rilevanza strategica.

L'eterna questione della gestione degli stabilimenti balneari e la loro concessione ha riempito pagine di giornali e dibattiti televisivi, ma anche qui si è preferito concentrarsi su dispute locali piuttosto che su una visione comprensiva delle direttive europee che regolamentano il settore, mostrando una volta di più un approccio frammentato e reattivo piuttosto che proattivo e informato.

Infine, la campagna elettorale si è ridotta a una serie di provocazioni e battibecchi tra leader, trascurando quasi completamente le questioni europee a favore di una politica spettacolo che ha relegato l'Unione Europea a mero sfondo di questioni interne, quasi irrilevanti nel contesto più ampio delle politiche comunitarie.

Di fronte a questi scenari, non sorprende il disincanto degli elettori, che si trovano a dover scegliere senza avere avuto la possibilità di ascoltare un dibattito serio e approfondito sul futuro dell'Europa e sul ruolo che l'Italia intende giocare in questo futuro. Le urne si chiuderanno, i commentatori si interrogheranno sull'astensionismo e sui risultati, ma la vera questione rimane: quanto tempo ci vorrà prima che la politica europea venga finalmente affrontata con la serietà e l'attenzione che merita? Forse, solo nel prossimo ciclo elettorale avremo la possibilità di vedere un cambiamento, ma fino ad allora, l'Europa e i suoi cittadini aspettano risposte che tardano ad arrivare.

TILOTTA.  “La bozza della riforma Resta-Bernini, a ventuno mesi dalla riforma Verducci, di fatto peggiora un impianto che già porta alla precarietà e a oltre 10 anni di instabilità lavorativa per i ricercatori dopo il dottorato, arrivando a borse di sei mesi che rendono davvero impossibile la vita per i giovani ricercatori e con condizioni salariali non competitive a livello internazionale. Occorrono politiche europee che tendano a uniformare i diritti di dottorandi e giovani ricercatori, puntando a rendere la stabilizzazione un passaggio molto anticipato rispetto a oggi: immediatamente dopo il dottorato o dopo tre anni di contratto di lavoro subordinato, ma continuativo, da ricercatore post dottorato. Come si è già iniziato a fare sui tirocini, occorre rendere illegale a livello europeo qualsiasi esperienza di ricerca nelle università senza compenso e vietare i contratti per precari e a collaborazione dopo il dottorato.”

Lo afferma in una nota Lidia Tilotta, candidata indipendente nelle liste PD alle elezioni europee dell’8 e 9 giugno prossimi per la circoscrizione Isole.

BERNARDINI.  “Sono 38 i suicidi accertati dall'inizio dell'anno e altri 52 sono i morti per malattia o causa non ancora accertata. Morti in custodia dello Stato, nel silenzio generale". Rita Bernardini, presidente di Nessuno tocchi Caino e candidata alle europee con la lista Stati Uniti d'Europa, nella circoscrizione Isole, Sardegna e Sicilia, lo dice commentando i dati resi noti dalla Giunta dell'Unione delle Camere penali."Sto portando avanti uno sciopero della fame da 25 giorni - ricorda - e lo proseguiro' fino alle elezioni perche' la classe politica, ma soprattutto le istituzioni, sono incredibilmente distratte rispetto al tema delle carceri: sono sordi a tutti gli allarmi che da piu' parti arrivano, non solo dal mondo dell'associazionismo, ma anche dalle Camere penali locali, cosi' come da parte del Presidente della Repubblica". "Quando, nel 2015 e 2016, ho lavorato agli Stati generali dell'esecuzione penale, dopo un enorme lavoro che coinvolgeva diversi tavoli di lavoro che hanno lavorato su tutti gli aspetti dell'esecuzione penale, e' stato prodotto un progetto di legge esaustivo, per la cui realizzazione mancavano solo i decreti attuativi, caduti nel vuoto, perche' anche all'epoca si era alla vigilia delle elezioni", aggiunge. "Chi governa - conclude Bernardini - non si preoccupa di operare al di fuori del dettato costituzionale e dei giudizi delle Corti internazionali, possono continuare ad agire nell'illegalita'. Basta frequentare un carcere italiano per rendersene conto: alcune norme dell'ordinamento penitenziario nei luoghi detenzione diventano carta straccia. Chi sconta la pena in carcere, infatti, ha una recidiva altissima, intorno al 70%: questo avviene all'interno di un sistema fallimentare che costa ai cittadini miliardi di euro ogni anno".

 GATTUSO. Tra i candidati presenti per la Circoscrizione insulare Sicilia e Sardegna, anche l’avvocata Mattia Gattuso - detta Tea - schierata con la lista di Alternativa Popolare - Partito Popolare Europeo di Stefano Bandecchi, invita gli elettori al senso di responsabilità, perché votare è un diritto che dà ai cittadini la libera espressione di poter partecipare concretamente alla vita politica e istituzionale del Paese. Sarà possibile esprimere fino a un massimo di tre preferenze nella stessa lista elettorale. Tutti i cittadini italiani che abbiano raggiunto la maggiore età saranno chiamati alle urne per eleggere i nuovi esponenti europei. Ma non solo visto che negli stessi giorni - 8 e 9 giugno 2024 - si svolgeranno congiuntamente in svariati Comuni, sia le elezioni Europee, sia le elezioni Amministrative per eleggere il sindaco e i consiglieri comunali. “Abbiamo l’opportunità di ridefinire un’Europa diversa - afferma Mattia Gattuso -. Possiamo scrivere nuove pagine di storia: il futuro siamo noi e potremo determinare un cambiamento che volga alla pace, ai diritti per le fasce più deboli e ai giovani, che guardi all’oggi come la base per un domani migliore. Gli indecisi ricordino che la partecipazione al voto è un dovere civico morale. Così come l’astensione che, di fatto, diventa una forma di impegno politico senza costrutto. Nessuno rinunci al diritto di concorrere a decidere le sorti del nostro Paese”.

 LA VARDERA. Oggi lo #ScrusciuTour del candidato alle europee Ismaele La Vardera chiuderà il suo tour in provincia di Trapani, assieme alla presidente di Sud chiama nord Laura Castelli e all'animalista Enrico Rizzi. L’attuale deputato regionale dalle 21.30, infatti, farà tappa alla gelateria La Cremolosa (corso Piersanti Mattarella, 47) per fare un ultimo incontro con amici ed elettori nel trapanese. “Chiudo - dice il capogruppo di Sud chiama nord all’Ars - il mio giro in provincia di Trapani. Sono state settimane lunghe che mi hanno visto in giro per la Sicilia a scoprire e conoscere posti nuovi. E domani sera, assieme a Enrico Rizzi e alla nostra presidente Laura Castelli incontreremo i nostri elettori prima delle elezioni di giorno 8 e 9 giugno».

CONTE.  Il leader e presidente del Movimento, Giuseppe Conte, sceglie la Sicilia per chiudere la campagna elettorale per l’elezione al Parlamento Europeo. Un segnale preciso all’elettorato isolano che ha sempre premiato il Movimento che per queste europee ha posto l’accento sul tema della pace e sul ruolo dell’UE nelle questioni geopolitiche internazionali . Conte interverrà a conclusione della manifestazione con tutti i candidati, che avrà inizio alle 18.30, in piazza Verdi, la piazza del teatro Massimo. «È ora di decidere da che parte stare – dice la deputata regionale trapanese, Cristina Ciminnisi –. L’8 e 9 giugno non si può rimanere a casa e lasciar vincere il partito trasversale delle armi, che vuole mettere elmetto e mimetica ai ragazzi anziché impegnarsi per il diritto a uno stipendio giusto e a una casa. Non facciamo vincere chi calpesta l’ambiente, chi lascia dilagare corruzione e voto di scambio». «Dalla Sicilia, la parte d’Italia più lontana da Bruxelles – conclude -, alziamo la testa e facciamoci sentire forte. Diamo voce all’Italia che sta dalla parte giusta».