La città di Trapani si appresta a conferire la cittadinanza onoraria agli equipaggi delle navi Ong rimaste coinvolte nell'operazione "taxi del mare", durato sette anni e poi concluso lo scorso aprile con il "non luogo a procedere".
Un “gesto importante", come si legge nelle motivazioni,"verso la sensibilizzazione culturale e civica, contro il razzismo, la xenofobia, l'indifferenza e contro le discriminazioni di religione e di ogni diversità, che intende riconoscere, con la più alta onorificenza civica, l'impegno dei membri dell’equipaggio dell’equipaggio delle ONG Jugend Rettet, Save The Children e Medici Senza Frontiere e ciò che la loro testimonianza di vita rappresentano nella costruzione di un presente e un futuro di pace in una Trapani “Porta del Mediterraneo”.
Un processo quello alla crew della Iuventa, che per molti non doveva essere celebrato, oggetto di una inchiesta scandalo perché ritenuto sin da subito "tecnicamente sbagliato". E alla fine il processo che vedeva tra i principali imputati l’equipaggio e gli armatori della nave umanitaria Iuventa, durato ben 7 anni, è finito con il costare 3 milioni di euro e con un non luogo a procedere, mentre altri migranti hanno continuato a morire in mare.
Quell'accoglienza borderline che "imbarazza"
"Trapani è porta e porto del Mediterraneo, non sarà il Salvini di turno a condizionare la nostra storia", così asseriva il neo sindaco Tranchida nel 2017, periodo in cui il traffico delle rotte dei migranti era intenso e continuo, dichiarando la città disponibile "a fronteggiare qualsiasi emergenza futura che riguarda migranti e soccorsi in mare".
Salvo poi diventare nel 2020 il "sindaco che imbarazza il Pd" per aver impedito ai migranti e al personale di una ong di scendere a terra. In quel periodo è lo stesso sindaco Giacomo Tranchida, infatti, ad emettere le proprie ordinanze n. 118 del 10/08/2020 e n. 127 del 20 agosto 2020 per vietare lo sbarco di centinaia di migranti dalle navi crociera “Azzurra” e “Aurelia”.
Un episodio che portò la compagna di partito Valentina Villabuona, presidente dell'assemblea provinciale del Pd di Trapani, a definire Tranchida infetto da "deriva populista".
Una decisione che sembrerebbe stridere con la decisione di conferire la cittadinanza proprio alle ong e che, come sottolineato nella delibera sindacale, vuole essere un "segno di riconoscimento dell’alto valore morale ed educativo della preservazione del contrasto ad una politica migratoria non conforme alla tutela dei diritti umani e del ruolo attivo di azione civile nel contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza, che si basano sul dovere di proteggere i difensori dei diritti umani e assicurare che possano svolgere il proprio ruolo senza temere rappresaglie".