Con la nomina di Salvatore Barbagallo all’Agricoltura e di Giusy Savarino al Territorio e Ambiente, il presidente della Regione, Renato Schifani completa poco prima delle vacanze estive le manovrine della giunta. Non ha rimosso Mimmo Turano, seppure molti rumors parlavano, e facevano intendere, che ci sarebbe stata una alternanza in casa Lega, da Turano ad Annalisa Tardino.
Niente da fare, almeno non in questo scampolo di politica agostana. Turano è blindato dal partito e da Salvini.
Barbagallo, vicino a Luca Sammartino, è professore ordinario di Idraulica agraria e sistemazioni idraulico-forestali all’università di Catania, e sostituirà proprio Sammartino. La sua delega è all’Agricoltura, sviluppo rurale e pesca mediterranea.
Savarino, deputata regionale di Fratelli d’Italia, candidata alle ultime europee, avvocata, già presidente della Commissione parlamentare “Ambiente” dell’Ars, subentra a Elena Pagana, che si è dimessa qualche giorno fa, e si occuperà di Territorio e Ambiente. Oggi alle ore 15.00 è previsto il giuramento al cospetto dell’Assemblea regionale siciliana.
Le prima parole di Barbagallo sono state di ringraziamento: “Ringrazio il presidente della Regione Renato Schifani, il vice premier Matteo Salvini, il segretario regionale della Lega Nino Germanà e il gruppo parlamentare della Lega all’Ars per la fiducia riposta nei miei confronti. La mia azione si svilupperà in piena continuità con il mio predecessore Luca Sammartino, del quale ho apprezzato, nella qualità di suo consulente, la capacità, l’impegno e l’incisività nella sua azione di governo. In un momento così difficile per l’agricoltura siciliana, cercherò di affrontare nel miglior modo possibile le numerose criticità che stanno attanagliando il comparto agricolo. In particolare tenterò di effettuare una adeguata programmazione a breve e medio termine per migliorare l’approvvigionamento idrico dei sistemi irrigui collettivi siciliani partendo dal grande lavoro svolto finora nella programmazione e nella ricerca di finanziamenti per realizzare nuove infrastrutture idriche a servizio dell’agricoltura siciliana. La situazione non è semplice, soprattutto in relazione al lungo periodo di siccità che stiamo vivendo, ma abbiamo tutte le capacità necessarie per uscirne e migliorare il settore. Il confronto con le organizzazioni di categoria e i rappresentanti dei lavoratori costituirà un momento fondamentale della mia azione di governo”.
Coldiretti Sicilia subito affronta la questione della siccità: “La nomina avviene in un momento complesso dove sono molteplici le problematiche da affrontare e in primo luogo l’emergenza delle emergenze che riguarda il salvataggio del patrimonio zootecnico siciliano. Ma la siccità da mesi sta provocando danni ingenti a tutti i comparti dell’Isola soprattutto perché mancano le infrastrutture adeguate che speriamo possano essere realizzati con la mole di investimenti annunciati – ancora la nota -. Ci auguriamo quindi che tutte le soluzioni per l’agricoltura siciliana arrivino proseguendo il dialogo che ha portato istituzioni e organizzazioni agricole lavorare a stretto gomito individuando anche azioni veloci e snelle”.