A Castelvetrano, il consiglio comunale non ha approvato il PAESC, votando per il ritiro del punto. Si tratta del Piano d’azione per l’energia sostenibile, un documento redatto dagli uffici tecnici, col quale l’amministrazione comunale spiega come intende raggiungere la riduzione delle emissioni di gas serra del 40% entro il 2030, in adattamento ai cambiamenti climatici. Per la redazione del documento, la Regione Siciliana ha previsto un contributo fisso di circa 15.000 euro.
Ma se non dovesse essere approvato dal consiglio comunale entro il 30 settembre, tutto verrebbe vanificato (compreso il saldo che spetterebbe al tecnico che l’ha redatto).
Nella seduta consiliare dello scorso 6 agosto, tutti gli 11 consiglieri presenti, compresi due dell’opposizione, hanno votato per il ritiro del punto. Una scelta atipica, se consideriamo che di solito il consiglio comunale vota per il “rinvio”, mentre il “ritiro” lo fa eventualmente lo stesso ufficio tecnico proponente.
Invece lo ha chiesto la consigliera di maggioranza Rosy Milazzo, forse poco consapevole che sarebbe stato meglio chiederne il rinvio, per consentire ai consiglieri comunali una migliore valutazione del Piano che presenterebbe “alcuni profili attuativi di particolare complessità meritevoli di approfondimento”.
L’assessore Mariano Palermo ha però sottolineato che la delibera sarebbe soltanto una presa d’atto che consentirebbe al comune “di ricevere il 60% dell’importo utile a retribuire anche il tecnico a cui è stato affidato il lavoro nell’anno 2023”. A quel punto, il presidente del consiglio Mimmo Celia ha chiesto l’intervento del dottor Vincenzo Caime, che sostituiva il dottor Vincenzo Barresi, responsabile del procedimento assente in quella seduta. Il dottor Caime, pur non potendo fornire precise informazioni sui tempi tecnici da rispettare, ha rilevato l’urgenza dell’approvazione del Piano, non concordando con la necessità di ritirare la delibera, vista anche l’assenza di vizi di legittimità.
Alla fine però, maggioranza e opposizione dei presenti hanno votato per il ritiro. La delibera, che trovate qui, contiene il lungo iter di questa proposta, con le relative lettere di sollecito sulla tempistica da parte della Regione Siciliana e l’intero documento da approvare su cosa fare per ridurre le emissioni di CO2.
Intanto però, si potrebbe fare attenzione a cosa non fare. Per esempio, evitare di tagliare gli alberi.
Egidio Morici