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18/09/2024 06:00:00

Emergenza sicurezza a Marsala: le parole del papà della giovane accoltellata e il dibattito in consiglio comunale

 “Mia figlia è stata aggredita violentemente, prima insultata, sputata in faccia, poi le hanno tolto il telefonino, mia figlia ha reagito per cercare di riprendersi il telefonino, è stata aggredita con un coltello, ha riparato il collo con la mano, perché questo individuo ha cercato di colpirla al collo, un’altra ferita di venti centimetri al fianco, altre piccole ferite e abrasioni e una contusione ad una mano; miracolosamente mia figlia è viva, sta bene fisicamente ma non psicologicamente”, è questo il drammatico racconto ai microfoni di RMC101, rispondendo alle domande di Maurizio Campo, di Alberto Di Paola, giornalista, papà della 21enne marsalese che la settimana scorsa è rimasta vittima di una violenta aggressione, nei pressi del parchetto al lungomare.

Alberto tu hai detto, mia figlia è viva per miracolo, se non avesse riparato la gola con la mano, il coltello l’avrebbe colpita con conseguenze che possiamo solo immaginare.

Infatti, la cosa assurda è questa, come si possa arrivare a così tanto per un telefonino. Mia figlia era in compagnia di una ragazza e di due ragazzi, e come tanti giovani la sera escono e vogliono stare in compagnia e incontrarsi. Questi due si sono avvicinati, aggrediscono, escono il coltello quando si trovano in difficoltà. Uno dei ragazzi che erano con mia figlia, che ha rilasciato pure lui deposizione alla polizia, ha rischiato una coltellata allo stomaco, poi la sera si è scusato con me dicendomi che non ha potuto fare più di tanto, perché quando il coltello ha sfiorato la sua pancia ha avuto paura. Chi non avrebbe avuto paura in quella circostanza.

Questi delinquenti sono stati assicurati alla giustizia in questo momento?

No, al momento sono a piede libero. Non è normale che le nostre leggi in Italia non proteggono le vittime.

Queste persone dovrebbero essere incriminate per tentato omicidio.

Dal mio punto di vista sì. Non so in che termini sta procedendo la polizia. Io devo dire che ho trovato, la stessa notte, molta solidarietà dalla pattuglia dell’esercito. Questi militari sono stati di una gentilezza, di un affetto unici, hanno preso mia figlia sottobraccio, l’hanno consolata, l’hanno abbracciata e hanno detto non ti preoccupare, li andiamo a prendere e così hanno fatto, in venti minuti li hanno presi. Molti dicono che non fanno nulla, stanno fermi a porta Mazara, a Porta Nuova, io li ho visti operare e in breve tempo sono andati ad acciuffare questi individui e consegnati alla polizia.

Con queste parole confermi che è necessario mettere la città sotto controllo.

Io con la mia lettera non ho chiesto vendetta o giustizia per mia figlia, ma che in questa città ci siano più controlli, specie nelle aree più a rischio. Nella zona del parchetto dove è stata aggredita mia figlia, a Piazza Loggia, il cuore della città, che è in balìa di questi ragazzi che sotto i portici fanno di tutto di illegale. Mi chiedo come mai nessuno ha installato delle telecamere in quella zona, o anche a Porta Mazara, altro posto che noi marsalesi attraversiamo con timore. Io da uomo, da cinquantaseienne, non dico che ho paura, ma mi guardo le spalle.

E’ anche vero che se chi commette questi reati viene preso e dopo cinque minuti viene rilasciato, bisogna mettersi nei panni di chi rischia la vita per acchiapparli?

La mia denuncia è a favore delle forze dell’ordine. Il prefetto che è l’autorità massima per quanto riguarda la sicurezza e l’ordine pubblico, dovrebbe intervenire presso il ministero dell’Interno per aumentare l’organico della polizia a Marsala che è ridotto al lumicino, dovrebbe intervenire presso il ministero della Difesa per aumentare l’organico dei carabinieri. Mi dicono che tante volte la polizia di Marsala non è in grado di assicurare il turno h24 perché manca personale tra ferie e malattie. In una città di oltre 80mila abitanti, abbiamo una pattuglia sola che gira per la città, se causalmente accadono dei fatti gravi, contemporaneamente a Birgi, a Marsala centro e a Strasatti, chi ci va? Andiamo noi cittadini? Io chiedo che questo momento, fra qualche giorno, finita l’attenzione dei media non passi nel dimenticatoio e attendiamo il prossimo fatto grave di cronaca. Secondo me, noi come operatori dell’informazione e gli altri per i ruoli ben più decisivi, in quanto rappresentanti delle istituzioni, dobbiamo fare qualcosa, non possiamo aspettare che, come si dice volgarmente, ci scappi il morto, e poi corriamo ai ripari. La mia famiglia non deve vivere nella paura, le famiglie delle altre vittime non devono vivere nella paura. C’è tanta gente che ha paura e non denuncia questi fatti. Io penso che una società civile non può vivere nella paura, occorrono dei rimedi e questi vanno trovati.

Queste le parole e l’appello di Alberto di Paola, papà della giovane aggredita. E lunedì, dopo i fatti della settimana scorsa, il consiglio comunale di Marsala è stato dedicato al dibattito sulla sicurezza pubblica in città.

Diversi gli interventi dei consiglieri comunali sull’argomento. Flavio Coppola ha sottolineato “il grande coraggio della famiglia che h denunciato ciò che è accaduto, per cercare si sensibilizzare e spronane sempre di più le istituzioni ad organizzarsi affinché Marsala diventi una città sicura. Siamo in uno stato di allarme, i nostri figli sono a rischio, quello che è accaduto venerdì è un fatto estremamente grave, tanto quanto gli altri. Io non do la colpa al sindaco e all’amministrazione, possono sensibilizzare e chiedere sempre di più la presenza delle forze dell’ordine, ma ci sono altre istituzioni che si possono smuovere. I nostri rappresentati politici, parlamentari regionali e nazionali devono darsi una mossa”.

Il presidente del consiglio comunale, Enzo Sturiano, difende l’operato delle forze dell’ordine: “non è possibile che dieci, quindici soggetti tengono in scacco una città come Marsala. Qui ci sono i controlli, in mezz’ora i militari hanno identificato e arrestato questi balordi. Il problema è che il giorno dopo sono a piede libero, come se nulla fosse accaduto. Sono sempre quei dieci, quindici soggetti, che da Porta Mazara, vanno a Porta Nuova e sotto il porticato di Palazzo VII Aprile e al parchetto, io ne ho identificato quattro, cinque, in più circostanze. Dobbiamo chiedere che la pianta organica del commissariato di polizia venga potenziata. Il controllo deve essere costante e non solo nei fine settimana”.

Torna indietro nel tempo di tre anni il consigliere Rino Passalacqua, ricordando che già a giugno del 2021 la situazione sulla sicurezza pubblica era preoccupante e che in questo lasso di tempo il sindaco Grillo non aveva mai chiesto un incontro con il prefetto. Poi Passalacqua solleva il problema delle cooperative che accolgono i giovani extra comunitari, per le quali si dovrebbe procedere ad una indagine: “Se si ha una “polleria” dove si fanno alloggiare otto ragazzi, credo che la prima che deve pagare è quella cooperativa, che deve cessare di esistere, perché non è in grado di svolgere quel ruolo per cui è stata chiamata dal ministero. Parliamo di ragazzi quindicenni, sedicenni, diciassettenni, che vengono da una realtà complicata, probabilmente senza famiglia e lasciati allo stato brado. Io sfido dei sedicenni figli della “nobiltà” marsalese ad essere in un paese ostile, lasciati allo stato brado, pure loro, senza nessun tipo d’integrazione, diventano dei “serial killer” come lo diventeranno questi, fa parte dell’indole umana”. Passalacqua parla delle responsabilità del sindaco sulla sicurezza pubblica: “Non è vero che il sindaco non può fare nulla. Il prefetto ha delegato il sindaco oltre al controllo delle case di comunità, anche del controllo del territorio. In questi giorni abbiamo visto le azioni intraprese dal sindaco per potenziare la polizia municipale. Ha fatto una graduatoria interna di persone che sono categoria B, ausiliari del traffico, di cui la metà sono ultrasessantenni, e ne sta prendendo otto per fare i vigili urbani, dei sessantenni che sono prossimi alla pensione. Tutto questo con una città dove nessuno va con il casco o qui sotto a Palazzo VII Aprile dove ci sono cinque telecamere si sorveglianza e nessuna che funziona”.

Il consigliere Pino Ferrantelli, oltre ad esprimere la solidarietà alla ragazza e alla sua famiglia, ha detto e proposto di fare qualcosa di eclatante, di occupare l’aula consiliare ad oltranza per cercare di alzare il livello di attenzione sul problema della sicurezza e cercare di ottenere qualche risultato.

Il consigliere Leo Orlando: “Abbiamo chiesto una mappatura delle telecamere di sorveglianza, non ci è stata mai data risposta. La mancanza d’illuminazione in determinati punti sensibili della città e delle telecamere di sorveglianza è fondamentale per la sicurezza pubblica e bisogna partire da questi atti concreti”.

Infine, tornato dalla riunione in prefettura, ha preso parola il sindaco Massimo Grillo: “E’ stato riferito nel corso del comitato per la sicurezza pubblica, ciò che è stato fatto in questi ultimi mesi, soprattutto nel periodo estivo, con i risultati e un aumento dei controlli sul territorio, che abbiamo avvertito, ma rispetto alle tensioni e alle preoccupazioni che ci sono, non son sufficienti per raggiungere il risultato. Qui il problema riguarda la eventuale espulsione di questi soggetti. C’è di positivo che sono stati indentificati e arrestati e c’è il vantaggio di avere delle prove dirette, ma sappiamo che ci sono delle procedure di legge. In ogni caso ho sollecitato che si possa fare quanto più velocemente possibile. Abbiamo chiesto i falchi della polizia e i nuclei speciali dei carabinieri che sono stati qui venerdì sera”.

Ecco cosa stabilito nel corso del Comitato Provinciale Ordine e Sicurezza - Nella giornata di lunedì si è tenuto presso la Prefettura di Trapani un incontro del Comitato Provinciale dell'Ordine e della Sicurezza Pubblica, presieduto dal Prefetto Daniela Lupo, per discutere sia della sicurezza durante la XXVII edizione del "Cous Cous Fest" di San Vito Lo Capo, sia della situazione della sicurezza nel comune di Marsala, alla luce dei recenti episodi di rapine e violenze.

Durante l’incontro, è emerso un particolare allarme per l’aumento degli episodi di criminalità a Marsala, con una crescita del 4% nei servizi di pattugliamento e del 6% nelle persone controllate, secondo i dati forniti dall’Arma dei Carabinieri. Per fronteggiare la situazione, si è deciso di potenziare i controlli nelle zone maggiormente frequentate, come le vie e le piazze della "movida", e nelle aree di maggiore aggregazione, con l’impiego di reparti speciali della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri, oltre al contributo dei militari impegnati nell’operazione "Strade Sicure".

Inoltre, verranno pianificati interventi mirati contro il disagio giovanile e il degrado urbano in alcuni quartieri di Marsala, in un incontro specifico previsto a breve. L’obiettivo non sarà soltanto la prevenzione e la repressione dei reati, ma anche il coinvolgimento sociale e istituzionale, promuovendo un modello di "sicurezza partecipata". Tra le azioni previste, l’amministrazione comunale sarà chiamata a presentare le iniziative avviate con i fondi del Programma Operativo Complementare e del Fondo Unico di Giustizia, per migliorare la sorveglianza tecnologica e riqualificare le aree urbane più problematiche.

Intanto riguardo alla sicurezza pubblica nelle città italiane è stato pubblicato il report de Il Sole 24 Ore in merito alla criminalità nelle province italiane. La provincia di Trapani si colloca al 46° posto nell’Indice della Criminalità 2024, una posizione intermedia che mette in luce come il territorio non sia tra i più pericolosi del Paese, ma nemmeno tra i più sicuri. Nello specifico della provincia di Trapani, l'aumento di denunce e la varietà dei reati fotografano una situazione in evoluzione. Nel 2023, è stato rilevato un solo caso di usura in tutta la provincia, segnale positivo, ma ci sono comunque settori della criminalità che necessitano di un monitoraggio costante. I cittadini di Marsala, in particolare, vivono una crescente preoccupazione per la sicurezza urbana, che si aggiunge a un quadro complesso a livello provinciale.  Qui potete leggere l'articolo di TP24.