“Il fatto non sussiste”. Con questa formula, il giudice monocratico del tribunale di Marsala Francesca Maniscalchi ha assolto dall’accusa di tentata estorsione in danno dell’ex compagno la 64enne marsalese Ornella Santina Adele Sardo. Per l’imputata, difesa dall’avvocato Daniele Bernardone, il pm aveva chiesto due anni e quattro mesi di reclusione.
Secondo l’accusa, ai primi del 2020, la Sardo avrebbe chiesto all’ex compagno, Luigi Alessandro, di 70 anni, residente a Vita, circa 20 mila euro per la restituzione dei documenti e delle attrezzature di ufficio che lui aveva lasciato negli uffici della “Covesa”, una s.r.l. che sul lungomare Mediterraneo di Marsala opera nel
settore della fabbricazione di altre macchine ed attrezzature per impieghi speciali.
La somma sarebbe stata, inoltre, pretesa anche per la restituzione delle attrezzature subacquee e di una vasca idromassaggio che l’uomo aveva depositato nell’abitazione di contrada Berbaro in cui vivevano. Sia i locali della ditta Covesa che l’abitazione, secondo l’accusa, sono “entrambi luoghi riferibili alla Sardo”, che, sempre secondo il capo d’imputazione, “compiva atti idonei diretti in modo non equivoco a costringerlo a darle una somma di denaro ammontante a circa 20.000 euro così da
procurarsi in ingiusto profitto”.
Tutto ciò, com’è ovvio, sarebbe accaduto dopo la fine della relazione sentimentale. Nel processo, Luigi Alessandro si è costituito parte civile. Ad assisterlo l’avvocato Giuseppe De Luca, del Foro di Trapani. Dopo l’assoluzione, l’avvocato difensore Daniele Bernardone ha dichiarato: “Esprimiamo la nostra soddisfazione per l'esito processuale, che dimostra la correttezza della mia assistita e l'infondatezza dell'accusa mossa nei suoi confronti”.