Anno nuovo, problemi vecchi per la scuola a Marsala e in Sicilia. Da un lato i comuni che tentano di ridurre le ore per l'assistenza all’autonomia e alla comunicazione, dall’altro c’è l’assenza degli assistenti igienico sanitari in molti comuni siciliani.
Una delle figure fondamentali è quella dell’assistente all’autonomia e alla comunicazione, l’asacom, che aiuta lo studente a interagire e a integrarsi nella classe e con il corpo insegnante.
Gli asacom sono spesso alle prese con dei contrasti con le pubbliche amministrazioni che tentano di ridurre le ore di assistenza per ragioni di bilancio. Come a Marsala (ne abbiamo parlato qui), dove il sindaco Massimo Grillo ha tentato di tagliare le ore di assistenza ai bambini di sabili.
Lo denuncia senza mezzi termini Aca Sicilia, l’associazione di categoria degli Asacom che però gioca anche un ruolo fondamentale nel rapporto con i genitori.
Quest’anno è nata una querelle con il sindaco Grillo perchè l’amministrazione ha provato ad abbassare le ore. Una cosa che non si può fare, perchè riguarderebbe il Piano educativo individuale che viene scelto nell’ambito del Goi, il comitato scolastico che assegna le ore .
“Quest’anno l’amministrazione di Marsala è intervenuta spregiudicatamente per rimodulare il numero delle ore”. Afferma Giosy Catalano, responsabile regionale di Aca Sicilia.
Non ci è riuscita. Il servizio è partito con lo stesso numero di ore. “C’è stata una riunione abbastanza demagogica con il sindaco in cui ha propagandato che il servizio partiva” però aveva provato a ridimensionare le ore. Perchè non è solo una questione che interessa i lavoratori, ma riguarda il piano assistenziale di cui hanno bisogno gli studenti. A Marsala sono circa 250 i bambini che hanno bisogno dell’assistenza all’autonomia e alla Comunicazione nelle scuole di competenza comunale, mentre qualcosa in più nelle scuole di competenza del Libero Consorzio.
La situazione in altri Comuni? “Questo problema è sempre esistito, l’atteggiamento delle amministrazioni è stato più spregiudicato perchè si ritengono supportate da una sentenza del consiglio di Stato che ha dato ragione ad un comune. Ma se le scuole dovessero accettare le richieste del Comune noi interverremo facendo ricorso”:
Dall’altro lato, appunto, il Comune fa sapere che il servizio è regolarmente partito, ma a seguito di “segnalazioni per presunte irregolarità relative ai requisiti per l'accesso al servizio, il Comune ha avviato una verifica interna”.
Dopo un confronto avuto con dirigenti scolastici e specialisti dell’ASP, il dirigente del settore dei servizi sociali ha invitato i Gruppi operativi per l'inclusione (GLO) di predisporre entro la prima decade di ottobre piani educativi personalizzati volti a migliorare la qualità del servizio.
Nel frattempo, le famiglie interessate devono presentare domanda alla Commissione medica dell’INPS per la valutazione e la certificazione della disabilità degli aventi diritto.
Per evitare disagi durante l’attesa del pronunciamento INPS, il sindaco Massimo Grillo e l’assessore Giusy Piccione hanno disposto che il servizio continui per tutto il 2024, anche con la sola certificazione medica valida per l’anno in corso. Quindi il Comune invita le famiglie a inoltrare la richiesta all’INPS il prima possibile per poter continuare a beneficiare del servizio anche nel 2025.
Non potendo ridurre le ore il Comune cerca vie traverse per limitare le spese.
Durante le verifiche, sono emerse inoltre situazioni di utenti non residenti che hanno usufruito del servizio Asacom. In questi casi, il Comune di Marsala procederà a richiedere il rimborso delle somme ai Comuni di residenza competenti.
Non solo Marsala e non solo Asacom. In tutta la Sicilia ci sono nervi tesi per i servizi agli alunni disabili. In provincia di Palermo, ad esempio, i bambini sono senza l'assistenza igienico personale. Un grave danno per studenti che non sono in grado di andare in bagno da soli.
Intanto qualche giorno fa in Commissione Bilancio il dottore Reale del Dipartimento Famiglia della Regione Siciliana si è impegnato a sbloc
care i fondi per l’assistenza igienico sanitaria a scuola agli studenti disabili.
“Non solo a Palermo, ma in molte città siciliane, agli studenti disabili - aggiunge - viene negato il diritto allo studio, perché ancora non possono frequentare la scuola e i genitori sono costretti ad andare in classe con loro, visto che il servizio di assistenza igienico sanitaria non è stato ancora attivato”, Lo dice Valentina Chinnici, deputata del Partito democratico all’Assemblea regionale siciliana,
“Tutto questo accade - spiega - a causa della mancanza dei dati sul numero degli studenti disabili nel 2024. I dirigenti del Dipartimento e dell’Ufficio scolastico regionale hanno quindi accolto la mia proposta di stanziare le somme sulla base dei dati del 2023 di cui sono in possesso. Eventuali integrazioni si faranno a seguire, ma intanto il servizio potrà partire in tempi ragionevoli”.
“Il presidente Ferrara - conclude - ha sollecitato per la settimana prossima una riconvocazione della Commissione per continuare a seguire la questione e poter garantire a tutti il diritto allo studio”.
“Siamo spettatori di un dramma amministrativo e sociale che calpesta il diritto allo studio e l’integrazione degli studenti disabili. Nonostante l’incremento nell’ultima finanziaria dei fondi dedicati ai servizi degli studenti disabili, dal primo di ottobre gli studenti e le loro famiglie dovranno affrontare una problematica che definisco inspiegabile. Proprio per questo presenterò personalmente un’interrogazione parlamentare per chiedere al governo Schifani quali sono le ragioni che hanno portato a una cattiva gestione che giorno dopo giorno colpisce sempre e soltanto le fasce più deboli”. Così il vice-presidente del gruppo parlamentare PD, Mario Giambona, ha espresso la sua volontà di presentare un’interrogazione parlamentare per chiedere le ragioni che porteranno dal primo di ottobre alla sospensione del servizio d’integrazione scolastica nelle scuole di secondo grado della città metropolitana di Palermo.
“Siamo di fronte all’ennesima grave discriminazione verso gli studenti disabili, già trattati in generale come di serie B, ma ancora e ancora ulteriormente lesi.
E sarebbe giunta notizia oggi che per i servizi di autonomia, comunicazione e trasporto i fondi basterebbero solo fino al 30 settembre se la Regione non trasferirà ulteriori risorse.
la vergogna inaudita continua”, fa sapere in una nota il Cobas.