I sindacati italiani lanciano un preoccupante allarme riguardo ai ritardi e alle difficoltà nei comuni per l'attuazione dei progetti del PNRR. In particolare, CGIL, CISL e UIL denunciano che solo il 30% dei fondi destinati ai comuni è stato finora erogato, creando un quadro di grande incertezza. La mancanza di liquidità rende difficile per molti enti locali portare a termine le opere previste, con la conseguente richiesta di una proroga dei termini di consegna degli appalti.
La questione è emersa durante la prima riunione della cabina di coordinamento PNRR della provincia di Palermo, svoltasi in Prefettura, dove al centro della discussione c'è stato lo stato di avanzamento dei progetti relativi al "Piano per asili nido e scuole dell’infanzia e servizi di educazione per la prima infanzia", un'iniziativa cruciale del PNRR che dovrebbe migliorare l’offerta educativa per i più piccoli.
Durante l'incontro, i sindacati hanno fatto emergere le gravi difficoltà riscontrate dai comuni: ostacoli burocratici, problemi procedurali e, soprattutto, la mancanza di fondi sufficienti per garantire la regolarità nei pagamenti, fino al completamento delle opere. Un problema già segnalato dalle organizzazioni sindacali in passato, ma che ora si sta concretizzando con effetti pesanti sulla capacità operativa dei comuni.
«Dai rappresentanti dei comuni è arrivata una denuncia unanime: non è possibile completare i lavori nei tempi previsti e senza fondi aggiuntivi», affermano i segretari Laura Di Martino, Federica Badami e Ignazio Baudo, rappresentanti di CGIL, CISL e UIL di Palermo. In alcuni casi, i progetti avrebbero potuto proseguire, ma sono stati bloccati per mancanza di risorse economiche. La richiesta di una proroga, sia per i tempi di consegna che per quelli di realizzazione, diventa dunque inevitabile.
I sindacati sottolineano come la cronica carenza di risorse degli enti locali, già nota da tempo, non consenta loro di anticipare somme per lavori di tale portata. Con solo il 30% dei fondi ricevuti finora dal governo nazionale, molti comuni rischiano di trovarsi esposti a decreti ingiuntivi e difficoltà finanziarie. Per questo motivo, CGIL, CISL e UIL insistono sulla necessità di anticipare una quota più congrua dei fondi e di accelerare il trasferimento delle risorse, affinché i comuni possano completare gli appalti senza ulteriori ritardi.