Il Tabellone del Palazzetto dello Sport di Marsala è rimasto con il punteggio di 15 a 13. A Marsala, lo sport si può praticare, ma non quando piove. Nonostante la presenza di strutture sportive coperte come il Pala San Carlo e la Palestra Fortunato Bellina, la pioggia continua a causare enormi disagi, come già accaduto in passato. Oggi, la città è costretta a vivere l’ennesima brutta pagina, non solo per lo sport, ma per tutta la comunità.
Al Pala San Carlo, questo pomeriggio durante la partita di pallamano tra Pallamano Marsala e Pallamano Troina Under 16, la pioggia ha nuovamente reso impraticabile il campo, con l'acqua che in alcuni punti cadeva come da un rubinetto aperto. Gli arbitri sono stati costretti a sospendere l'incontro in via definitiva, e hanno lasciato in sospeso anche il destino della squadra marsalese, che ora rischia la sconfitta a tavolino.
La situazione non è migliore alla Palestra Fortunato Bellina, dove anche in passato si sono verificati episodi simili. Il campo di gioco e la gradinata riservata al pubblico sono invasi dall’acqua, rendendo impossibile lo svolgimento di qualsiasi attività sportiva.
Questi episodi sono particolarmente gravi considerando che entrambe le strutture hanno subito interventi di messa in sicurezza di recente. L’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Grillo, aveva garantito che tutti gli impianti sportivi, ad eccezione della piscina comunale, erano in ordine. Tuttavia, i lavori eseguiti non sono stati sufficienti a risolvere i problemi strutturali, come non lo è stato, evidentemente, anche il sopralluogo sul tetto del Pala Bellina effettuato qualche tempo fa dall’assessore Bilardello.
Non appena piove, i due principali impianti sportivi al coperto diventano vulnerabili, con l'acqua che scorre copiosa in alcuni punti, come riferito da testimoni oculari. A pagarne le conseguenze, ancora una volta, sono i giovani atleti. La Pallamano Marsala Under 16, costretta a fermarsi, potrebbe addirittura subire una squalifica a tavolino.
Un'amara e triste pagina di sport per questi ragazzi, a cui oggi non è stato permesso di fare ciò che un vero sportivo dovrebbe poter fare: scendere in campo e giocare.