“Sono stato l’autista privato dell’onorevole Eleonora Lo Curto dal 2018 al 2022. Per i primi cinque mesi sono stato pagato in nero. Poi, ho avuto un contratto part-time per 24 ore settimanali, ma di fatto lavoravo per più ore”.
E’ quanto afferma un marsalese di 48 anni (D.S.), che adesso lavora come guardia giurata, che ha fatto ricorso al giudice del lavoro del Tribunale di Marsala per vedersi riconoscere le differenze retributive dall’esponente politico per cui ha lavorato. Differenze che il legale del lavoratore, l’avvocato Antonino Marra, ha quantificato in oltre 64 mila euro. La causa ha già visto la celebrazione di alcune udienze. Ricordiamo che i deputati regionali hanno a disposizione specifici fondi per il personale da assumere, come i cosiddetti “portaborse”. Non sborsa di tasca propria. E forse sarebbe il caso di riformare la materia, in quanto dei fondi a disposizione dei deputati, in passato, è già stata oggetto di procedimenti penali e contabili avanti la Corte dei conti.
Qui, invece, abbiamo una vertenza di lavoro. Forse, qualcosa non va nel sistema. La prossima udienza davanti al giudice del lavoro della vertenza contro Eleonora Lo Curto, ex dirigente scolastica in pensione, recentemente nominata vice presidente nazionale dell’Associazione Antimafia “In Movimento per la Legalità”, si terrà il 5 novembre. Ad assistere la Lo Curto è l’avvocato Duilio Piccione. Tra i documenti presentati dall’ex autista, anche le copie degli assegni del periodo in cui sarebbe stato pagato “in nero” a 500 euro al mese.