È stato l’Halloween della politica quello del 31 ottobre a Castelvetrano. Uno “scherzetto” che ha sconvolto gli equilibri di partiti e movimenti tra il consiglio comunale e la giunta guidata dal sindaco Giovanni Lentini. È successo tutto nella mattinata.
CD è diventato DC (da Cittadini in Democrazia a Democrazia Cristiana).
Salvatore Stuppia, ex candidato sindaco avversario di Lentini alle ultime amministrative, fino ad allora all’opposizione, ha cambiato casacca passando in maggioranza nella DC.
Il sindaco, dopo circa 5 mesi dall’insediamento, ha nominato il quarto assessore nella persona di Davide Brillo (in quota Fratelli d’Italia).
La reazione dei due consiglieri dello stesso partito, Vita Alba Pellerito e Francesco Sammartano, è stata immediata: sono passati all’opposizione. Sì, perché al posto di Brillo avrebbero voluto Sammartano, che era stato eletto in consiglio col maggior numero di voti (in caso di nomina si sarebbe dimesso in favore dello stesso Brillo, primo dei non eletti). Un passaggio all’opposizione di poco anticipato in un comunicato stampa del presidente provinciale di FdI, Maurizio Miceli, che ha definito la scelta di Lentini un “contegno irriguardoso che mortifica il ruolo delle forze politiche e l’indirizzo amministrativo che in sintonia avevamo deciso di promuovere per il bene comune, condizione oggi non più realizzabile”.
“Suonano poco chiare – ha spiegato invece dal suo profilo social la Pellerito - le motivazioni che hanno guidato il Sindaco nelle scelta in aperta dissonanza con le indicazioni della segreteria provinciale che voleva l'Avv. Francesco Sammartano, vincitore indiscusso nella nostra lista della tornata elettorale, nel ruolo di assessore”.
Insomma, un partito allineato nel rifiuto di questa nomina? No. Non per l’onorevole Giuseppe Bica, consigliere regionale dello stesso partito, che ha invece espresso il suo pieno sostegno alla scelta del sindaco di avere in giunta l’avvocato Brillo, “primo dei non eletti, incontrovertibile espressione della destra di Castelvetrano da sempre e in particolare di FdI, dove attualmente ricopre il ruolo di presidente del circolo territoriale nonché di componente del direttivo provinciale”.
Paradossalmente quindi, un componente del direttivo provinciale di FdI viene nominato assessore contro le indicazioni della segreteria provinciale dello stesso partito.
Perché per il partito è così importante la nomina di Sammartano, al punto da passare all’opposizione? Questo terremoto politico dentro a FdI è la conseguenza di due diverse “correnti” interne? Una locale appoggiata da Bica e una provinciale che avrebbe la sua matrice nell’ex deputato partannese Nicola Catania, che a causa di un’incompatibilità ha perso la sua carica di consigliere regionale (col subentro proprio di Bica)? D’altra parte, Fratelli d’Italia aveva avuto un percorso travagliato già ai tempi della formazione della coalizione a sostegno di Lentini. Percorso simile a quello di Forza Italia, anch’esso con una forte divisione al proprio interno. È un caso che, dopo 5 mesi, i rispettivi assessori non fossero stati ancora nominati?
Poi c’è il caso Stuppia. Come si diceva all’inizio, da principale avversario del sindaco Lentini, avendo ricevuto più del 22% dei voti alle scorse amministrative, è passato tra le sue fila, nella Democrazia Cristiana.
Enza Viola, la più votata in consiglio comunale, ha manifestato il proprio malcontento, dopo averlo sostenuto nella campagna elettorale: “Mi spiace dover constatare che la scelta di Salvatore Stuppia ha destato non poca delusione non solo in chi lo ha sostenuto politicamente, ma anche e soprattutto, in tutti quei cittadini liberi ed onesti che lo hanno votato, e hanno espresso un forte consenso anche verso la sua persona. La mia coerenza e i miei ideali non consentono di acclarare le argomentazioni di Salvatore Stuppia nella scelta di passare, nel giro di appena 4 mesi, a far parte della coalizione dell’attuale sindaco”.
Insomma, l’unico partito a rimanere all’opposizione senza rimaneggiamenti è il Pd che, con tutto il gruppo di Officina24, “coerente con le scelte assunte in tutti questi anni di politica attiva in città e che apprendiamo essere stato il vero avversario elettorale nella scorsa tornata – si legge in una nota dei dem - rimane il gruppo politico alternativo a questa nuova maggioranza in opposizione all’amministrazione ma mai alla città, svolgendo il nostro ruolo con serietà ed attenta analisi dei fatti e degli atti amministrativi e con la capacità propositiva che ci ha sempre caratterizzato”.
Ma non è finita. Come detto, per completare la giunta ci sarebbe ancora un altro assessore da nominare. I partiti che reclamano la rappresentanza in giunta però sono due. Oltre a Forza Italia, ci sarebbe anche la Lega. Pare che la tendenza sarebbe quella di nominare Salvatore Ingrasciotta, fedelissimo di Mimmo Turano. Come la risolveranno?
Intanto la maggioranza di Lentini registra il suo primo cedimento: è arrivato Stuppia, ma ne sono andati via due di FdI. La giunta però è equilibrata: ci sono due tecnici, un assessore di maggioranza (Rosalia Ventimiglia, DC) e un altro di opposizione (Davide Brillo, FdI).
Egidio Morici