“Io sono come Mourinho, Ibra, Ancelotti. La vittoria è l’unico modo per zittire gli altri. E noi oggi abbiamo l’occasione di scrivere la storia dello sport italiano”. Così in un'intervista a Il Foglio Valerio Antonini, l’imprenditore che, con una gran massa di denaro, ha portato il basket e il calcio di Trapani a nuovi traguardi. Dopo aver riportato il basket in Serie A e il calcio nel professionismo, Antonini non si accontenta: punta a portare gli Shark in Eurolega e il Trapani Calcio in Serie B.
Il Foglio riassume il lavore dell'imprenditore e broker broker internazionale del grano, arrivato in Sicilia spinto dall’amore per la sua compagna, trapanese, e con un obiettivo preciso: dimostrare che anche il Sud può prosperare. “Questa regione è più bella e vivibile della Lombardia", afferma sottolineando che investire in Sicilia è possibile. Dichiarazioni rese dopo aver presentato il progetto di una cittadella dello sport da 80 milioni di euro con stadio, palazzetto, hotel e aree ricreative, destinata a trasformare il territorio e attrarre investimenti.
L’imprenditore si nutre della memoria di Diego Maradona, suo amico e mentore: “Mi manca ogni giorno”, confessa, ricordando i momenti passati insieme, dalle avventure in Sud America agli affari miliardari tra Cuba, Venezuela e Argentina. “Diego rappresentava la mia figura di trader – ero l’unico di cui si fidava”, racconta, rievocando un’epoca fatta di incontri con leader internazionali come Maduro, Kirchner e Ortega.
Il Foglio cita l'inchiesta di Tp24 sul “nuovo re” di Trapani, facendo riferimento alla sua amicizia con Luigi Bisignani, noto lobbista. Amicizia che Antonini rivendica.